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Opere di: Luigi Granetto

 

     
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Per informazioni, immagini delle opere descritte e stime staff@gnomiz.it  

"Dello sguardo e del cuore (Pino)", pubblicato in copertina per  "Giuseppe Giovanni BattagliaL'Ordine di Viaggio-Poesie 1968-1992, presentazione di Giovanni Ruffino, cura e copertina di Vincenzo Ognibene, con scritti di Ignazio Buttitta, Leonardo Sciascia, Tullio De Mauro, Salvatore Nigro, Cosimo Scordato, Franco Pappalardo La Rosa Aliminusa Edizioni Arbash 2005

"Omaggio a Nemri" pastello per "Giuseppe Giovanni BattagliaG.II, dramma-farsa in due atti, saggio introduttivo di Francesco Muzzioli, copertina di Vincenzo Ognibene Edizioni Alì dagli occhi verdi, Palermo 1985

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Vincenzo Ognibene Qoelet, tecnica mista su tavola, cm. 48,5x46, 2006

Vincenzo Ognibene E’ nato a Termini Imerese (Palermo) nel 1947. Si è laureato in architettura. Ha diretto la Discoteca universitaria di Palermo e ha suscitato forti iniziative socio-culturali sul territorio siciliano inventando correlazioni tra impegno civile e lirismo creativo. Raffinato grafico, esprime un mondo poetico dove favola e magia si mescolano con profonde radici mitteleuropee affondate nel Mediterraneo, senza tuttavia tralasciare l’aspetto reale e quotidiano delle cose. I suoi soggetti sono infatti spesso fantasmi e visioni, uomini e donne vere e sempre in bilico tra il sogno e la realtà. Vive a Palermo.

Vincenzo Ognibene nel Web: Exibart, Teknemedia, Pittorica, Raccolto, Equilibri Arte, Undo.net

Ognibene in Gnomiz: Poesie '79/86, Fantàsima, Discesa ai morti, di Giuseppe Giovanni Battaglia; per la mostra Dante 100X10012 mesi di Canegrate, prefazione di Giorgio Seveso, 25 Pittori del Raccolto  per 25 Anni di Stampa Alternativa

Commercianti di neve e di carciofi (Vincenzo Ognibene)  di Ottima occasione questa mostra dell'artista cerdese Vincenzo Ognibene, soprattutto per le nuovissime generazioni educate e condizionate dalla cultura televisiva, per ritrovare un territorio di riflessione sul valore della cultura contadina, sul valore intramontabile della famiglia, delle stagioni e di tutto quello che regola, da millenni, il destino dell'uomo e le sue origini legate alla terra, al senso della religiosità insita nella natura stessa dell'umanità, nella sua precarietà. Ottima opportunità, inoltre, per riflettere e comparare gli argomenti che queste opere indagatrici, autoreferenziali suggeriscono al dissennato delirio d'onnipotenza che l'uomo d'oggi esibisce con disinvolta sicumera.
Un lungo racconto, un sogno smisurato ed improbabile che si dipana nelle opere di questa mostra che cerca le proprie origini, cerca la propria identità. Nato a Termini, sarà "Villaurea", contrada a tre chilometri da Cerda dove vive per otto anni, a dare al pittore la misura di tutte le cose che informeranno la sua vita. L'albero secolare accanto alla casa ritorna spesso nella sua essenziale pittura. "U focu e l'arvulu" rimanda, oltre al valore fortemente simbolico del Fuoco e dell'Albero della Vita anche alle struggenti serate invernali e alle gioiose serate d'estate dell'infanzia vissute in lietezza d'animo e spensieratezza che si fa puntuale testimonianza della tragedia di un popolo nella storia.
Quasi un ritorno a "U pizzu a Guardia" recita il titolo di un olio su tavola...continua

  "Tre figure davanti al mare", cm 31,5x48,5, Tecnica mista su legno, 2001. Pubblicata in "Giuseppe Giovanni Battaglia, La conta delle ore", canto per i defunti del luogo in memoria dei morti di Aliminusa storia minima delle situazioni generali. Prefazione di Leone Piccione, cura di Vincenzo Ognibene. Libro illustrato con cinque opere di Vincenzo Ognibene. Palermo Nuova Ipsa Editore 2004

Il mondo contadino cancellato nelle tele di Ognibene (Repubblica — 27 maggio 2009. pagina 19 sezione: Palermo). A volte capita che parlare sottovoce possa essere un modo per farsi ascoltare con più attenzione; questo vale anche per chi, come Vincenzo Ognibene, adopera il lessico della pittura declinato nella grammatica di una quotidianità romantica e familiare. La mostra personale che l' artista ha allestito nella libreria Broadway di via Rosolino Pilo 18, è una sorta di compendio visivo dell' immaginario e della poetica di questo artista che con "La fine della cultura contadina nelle opere dei luoghi di Vincenzo Ognibene", propone una riflessione sul tema del tempo, in riferimento ad una esperienza soggettiva che assume valenza universale. Un ruolo centrale è per Giuseppe Battaglia, poeta di Aliminusa scomparso giovane, che diviene motivo di riflessione ancora sui temi della terra e dell' origine, intesa come appartenenza viscerale al luogo, tra visione e realtà. L' esposizione, promossa dall' Ersu - nella sala del pensionato Santi Romano si trova il grande polittico realizzato da Ognibene su commissione dell' Università - è accompagnato da un cataloghino con testi di Silvio Governali e Cosimo Scordato. La mostra si può visitare fino al 12 giugno

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