SOGNI DI SOGNO SI SOGNINO
PURE
A leggere gli abborracciati articoli per la morte di Lennon
sembrerebbe che al mondo ci si possa permettere di tutto ma non d'essere
ascoltati per ciò che s'é voluto dire.
Le parole non viaggerebbero, secondo tale credenza, da una persona al
baratro della folla impersonale, ma, risalendo da oscuri regni
accessibili ai soli storici, melanconici, sociologi e affini,
attraverserebbero l'individuo privandolo della tangibile sua corporeità,
per trasformarsi nell'ineffabile materia •dei. sogni, nella fissità dei
miti imperituri.
La persona muore come realty conoscibile, magari con una stretta di
mano, facendosi surrogare da un simulacro, dalla funzione ambigua di un
filtro o, per i più borgesiani dei saccenti, d'uno specchio.
Non nego la praticabilità di simili approcci alla conoscenza del reale;
il desiderio di sostituire vecchi totem un po' spaventosi con godibili
musichette, appartiene ai bisogni dell'epoca in corso ed avvincere, per
eccesso di passione, l'artista ai suoi ammiratori è, se non altro, una
forma d'amore; ma it tempo, quello reale ciclico e concluso e non quello
provvisorio dei piagnistei, ha il potere di spostare gli obiettivi
separando le intenzioni dalle conseguenze, i mezzi dai fini, la parola
dal significato. Verdi vale più degli slanci risorgimentali, e Lennon
corre forse il rischio d'esser ricordato più per la sua solitaria
lucidità post-beatlesiana che per le stravaganze della cosiddetta
rivoluzione degli anni '60 come vorrebbe la scarsaintuizione storica
dell'arguto Times, .
Esiste, in tutti i casi, un Lennon non ancora accettato perché
dolorosamente difficile d'accettare; è un signore molto problematico
che, sono parole sue," è arcistufo di sentire ipocriti, piagnoni, ottusi
e limitati, fottuti capoccioni, politici nevrotici", di osservare "scene
di schizofreniche, egocentriche,paranoiche prime donne".
Insofferenza che gli fa strillare:
I
told you before, stay away from my door
Don’t give me that brother, brother, brother, brother
The freaks on the phone, won’t leave me alone
So don’t give me that brother, brother, brother, brother No!
(Stai lontano dalla mia porta // basta con le balle fratello //
quei bastardi al telefono // non mi lasciano in pace // basta con le
balle fratello "da I found out")
E' il poeta che, se avesse potuto comporre una poesia nel momento
del suo trapasso, l'avrebbe fatta suonare pressappoco cosi:
That they may dream their dreamy dreams
I carry off their filthy streams
For I can do those things for them
Through which I lost my diadem,
Those things for which Grandmother Church
Left me severely in the lurch.
Thus I relieve their timid arses,
Perform my office of Katharsis.
My scarlet leaves them white as wool
Through me they purge a bellyful
(Sogni di sogno si sognino pure // porto via queste fetide acque
impure, // io posso fare quest'opera buona // per cui sacrificai la mia
corona, // per cui, severamente d'ira accesa, // mi abbandona nel Tango
nonna chiesa. // Catarsi esercitante uffizi ingrati // cosi soccorrono i
culi timorati, purgano it ventre, acquistano un candore /7di lana, che a
me costa il mio rossore "Da James Joyce, « Il Sant'Uffizio traduz. di
Edoardo Sanguineti, in Poesie, Oscar Mondadori, Milano, 1967, p. 199)
Comunque in vita John trasformò il problema dei sogni nel tema più
importante della sua poesia:
So long ago
was it in a dream?
was it just a dream?
i know, yes i know
it seemed to very real
it seemed so real to me.
(Così tanto tempo fa | era in un sogno? | era proprio un sogno? | lo so,
sì lo so | sembrava davvero realtà | o almeno credevo che lo fosse. Da
No. 9 Dream, Lennon, n. 7 in Walls and Bridges 1974)
James Joyce, divenne per lui una importante fonte d'ispirazione
quando, dopo l'uscita nel 1964 del suo libro "His Own Write", molti
critici accostarono la sua capacità di creare giochi di parole e
brillanti doppi sensì con testi ricchi di neologismi, storie visionarie
alternate a immagini sognanti e delicatamente paradossali, al
rivoluzionario linguaggio dell’ultimo Joyce, quello di Finnegans Wake,
romanzo letto da Lennon proprio nel 1964: "non conoscevo Joyce fu così
che comprai Finnegans Wake. L'ho apprezzato era grande".
Se Joyce s'inventò le onomatopeiche
Googlaapluplu e
Ghugugoothoyou, John se ne ricordò quando scrisse Goo Goo G’Job nella
sua "I am the walrus" e ancora, sempre nella stessa canzone, John
usò il
Tricheco creato da
Lewis
Caroll, come simbolo di morte proprio come aveva fatto Joyce, nel
Finnegans, utilizzando il grosso uovo antropomorfizzato Humpty Dumpty,
seduto sulla cima di un muretto
inThrough the Looking-Glass, and What Alice Found There,
come simbolo
della vita.
Comunque i versi più Joyciani che John abbia mai
creato rimangono quelli inseriti in
Strawberry Fields Forever, la canzone che prese il nome dall'
orfanotrofio situato in Beaconsfield Road a Liverpool, nel cui giardino
Lennon e i suoi compagni di giochi Pete Shotton, Nigel Whalley, e Ivan
Vaughan erano soliti giocare:
Nothing is real and nothing to get hungabout.
............
Living is easy with eyes closed, misunderstanding all you see.
( "niente è reale e non c'è niente per cui stare in attesa"....è facile
vivere con gli occhi chiusi / fraintendendo ciò che vedi”)
Quel linguaggio, complesso e sofisticato, stracolmo di espedienti
narrativi più famosi, i «puns», parole nate dalla fusione di due
termini. definiti da Joyce “polyhedrons” si amalgamò agli altri
"suggeritori nascosti": gli autori per ragazzi, Kenneth Grahame e
Richmal Crompton, ideatrice del personaggio
Just
William, Oscar Wilde, Dylan Thomas, Van Gogh: "leggendo
Oscar Wilde, o Dylan Thomas o Van Gogh riconoscevo quella sofferenza che
provarono a causa delle loro visioni".
William Blake con le sue allucinazioni, Edgar Allan Poe, che Peter
Shotton, suo compagno di scuola alle elementari e alle scuole superiori
confermò come uno dei suoi autori venerati
"Elementary penguin singing Hare Krishna,
man you should have seen them kicking Edgar Allan Poe" (Pinguino
elementare che canta Hare Krishna/amico avresti dovuto vederli prendere
a calci Edgar Allan Poe),
Honoré de
Balzac menzionato da
Mimi Smith, la zia presso la quale viveva, Salinger con
Il
giovane Holden con il quale si identificava anche il suo
assassino Mark Chapman, Mark Twain, proposto come suo ispiratore da Tom
Wolfe nel "Times Literary Supplement".
Robert Louis Stevenson, al quale John dedicò la canzone Mr Hyde’s Gone
(Don’t Be Afraid) "Mr. Hyde, he's really gone away" (Mr. Hyde, lui è
davvero andato via).
Edwar
Lear, pittore dell’800 ed autore dell’Edgard Lear’s Book of Nonsense, il
Libro dei nonsense.
Conan
Doyle, in "Spaniard in the Works", pubblicato a Londra nel 1965, John
Lennon racconta nella novella “The Singularge Experience of Miss Anne
Duffield" di Shramrock Womlbs parodia di Sherlock
Holmes che esclama: «Ellifitzgerrald my dear Whopper», mentre
fuori nel buio si aggira insaziabile Jack the Nipple:
l'umorista, scrittore
e
vignettista del “New Yorker” James
Thurber.
Allen Ginsberg, John ammise che il verso “elementary
penguins singing Hare Krishna”
era un preciso riferimento ad Allen, che aveva visto divenire seguace
del movimento mentre lui, riteneva ingenuo andare in giro a salmodiare
Hare Krishna.
Naturalmente le fonti alle quali si rifaceva Lennon furono troppe per
poterle elencare tutte, credo però che due autori furono particolarmente
importanti, non solo per la sua creatività ma specialmente per la sua
stessa vita:
Lewis Carroll e Bob Dylan.
"Non mi passò mai per la testa che Lewis Carroll stesse criticando il
sistema capitalistico. Per me era solo una poesia carina. Non mi ero mai
messo a cercare di interpretare cosa volesse significare veramente, come
invece fanno le persone con le canzoni dei Beatles. Poi, ci riflettei e
tornai a leggere il poema e realizzai che era il tricheco il cattivo
della storia, mentre il falegname era quello buono. Pensai, Oh merda, ho
scelto il tizio sbagliato. Avrei dovuto dire: "sono il falegname". Ma
non sarebbe stata la stessa cosa, vero?"
Di Bob Dylan scrisse: "Quando ero un ragazzo, scrivevo poesie, ma sempre
per tentare di nascondere le mie vere sensazioni. Ero a Kenwood e volevo
solo comporre canzoni e così ogni giorno provavo a scrivere una canzone
e questa è una di quelle che si cantano con un pò di tristezza, "Sono
qui ora, la testa nelle mani...". Cominciai a pensare alle mie emozioni
- non so esattamente quando cominciò come I'm a loser o Hide your love
away o qualcosa del genere - invece di proiettarmi in una situazione
esterna volevo tentare di scrivere quel che mi sentivo di aver scritto
nei miei libri. Credo che sia stato Bob Dylan ad aiutarmi a capire...",
e del loro primo incontro: " "Ricordo soltanto... che avevamo entrambi
gli occhiali da sole, ed eravamo entrambi fatti persi, e c'erano tutti
questi freak intorno a noi, e Ginsberg, e un sacco di altra gente.
Ero ansioso quanto una merda..."
Dopo la sua morte Bob Dylan gli dedicò una splendida poesia
"Roll On John"
:
"Doctor, doctor tell me the time of day // Another bottle’s empty //
Another penny spent // He turned around and he slowly walked away //
They shot him in the back and down he went // Shine your light, move it
on // You burned so bright, // Roll on John // From the Liverpool
docks to the red-light Hamburg streets // Down in the quarry with the
Quarrymen // Playing to the big crowds // Playing to the cheap
seats // Another day in the life // On your way to the journey’s
end // Shine your light, move it on // You burned so bright, //
Roll on John // Sailing through the trade-winds // Bound for the
south // Rags on your back just like any another slave // They tied
your hands // And they clamped your mouth // Wasn’t no way out of
that deep dark cave // Shine your light, move it on // You burned so
bright, // Roll on John // I heard the news today, oh boy //They
hauled your ship up on the shore // Now the city’s gone dark. There is
no more joy // They tore the heart right out and cut it through the
core // Shine your light, move it on // You burned so bright, //
Roll on John // Put on your bags and get ’em packed // Leave right
now you won’t be far from home // The sooner you go // The quicker
you’ll be back // You been cooped up on that island far too long //
Shine your light, move it on // You burned so bright, // Roll on
John // Slow down, you’re moving way too fast // Come together
right now over me // Your bones are weary you’re about to breath your
last // Lord, you know how hard that it can be // Shine your
light, move it on // You burned so bright, // Roll on John //
Roll on John // Roll through the rain and snow // Take the right-hand
road and go where the buffalos go // They’ll trap you in an ambush
before you know // Too late now to say I might fall // Shine your
light, move it on // You burned so bright, // Roll on John //
Tyger, tyger burning bright // I pray the Lord my soul to keep //
In that forest of the night // cover him over and let him sleep //
Shine your light, move it on // You burned so bright, // Roll on
John"
(Dottore, dottore mi dica l'ora del giorno, un'altra bottiglia è vuota,
un altro centesimo è speso. Lui si voltò e se ne andò lentamente, gli
hanno sparato nella schiena ed è andato giù
Fai splendere la tua luce, vai avanti, bruciavi così
intensamente,continua così John. Dalle banchine di Liverpool alle strade
a luci rosse di Amburgo giù nella cava con i Quarrymen
suonando per le grandi folle. suonando in posti a buon mercato. Un
altro giorno nella vita verso la fine del tuo viaggio. Fai splendere la
tua luce, vai avanti bruciavi così intensamente, continua così
John.Navigando attraverso gli alisei diretto a sud, cenci addosso
proprio come ogni altro schiavo ti hanno legato le mani e ti hanno
chiuso la bocca. Non c’era via d'uscita da quella caverna profonda e
oscura. Fai splendere la tua luce, vai avanti, bruciavi così
intensamente, continua così, John. Ho sentito le notizie di oggi, oh
ragazzo anno tirato la tua nave a riva, ora la città sta morendo, non
c'è più gioia. hanno strappato il cuore e l’han tagliato fin nel
profondo.
Fai splendere la tua luce, vai avanti, bruciavi così intensamente,
continua così, John. Tira fuori le valigie e riempile, parti adesso non
sei abituato a stare lontano da casa, prima andrai e rima tornerai. Sei
stato rinchiuso su quell'isola troppo a lungo. Fai splendere la tua
luce, vai avanti bruciavi così intensamente, continua così, John.
Rallenta, ti stai muovendo troppo velocemente, andiamo assieme, proprio
ora, con me hai le ossa stanche, sei sul punto di spirare, Signore, tu
sai quanto difficile possa essere. Fai splendere la tua luce, vai
avanti, bruciavi così intensamente, continua così John. Non ti fermare,
John, continua attraverso la pioggia e la neve, prendi la strada a
destra e vai dove vanno i bisonti. Ti intrappoleranno in un agguato
prima che tu te ne renda conto, troppo tardi ormai per dire potrei
cadere. Fai splendere la tua luce, vai avanti, bruciavi così
intensamente, continua così John, Tigre, tigre, splendore ardente,
prego il Signore di conservare la mia anima In quella foresta della
notte, proteggila e lasciala dormire. Fai splendere la tua luce, vai
avanti, bruciavi così intensamente, continua così John)
Terry Atkinson sul “Los Angeles Times” scrisse nel 1986: “Se non avesse
cantato, John Lennon avrebbe lasciato il segno come successore di Lewis
Carroll, James Joyce e degli altri brillanti e giocosi innovatori della
lingua inglese”
Da questi "suggeritori nascoati" probabilmente egli imparò a costruire
poesie-canzoni taglienti con le quali diradare le nebbie .delle passioni
irrisolte, degli istinti dall'origine batterica-pestilenziale...
How can I have feeling when I don't know if it's a feeling?
How can I feel something if I just don't know how
to feel?
How can I have feelings when my feelings have
always been denied?
(Come posso
avere la sensazione quando non so se è un sentimento? // Come posso
sentire qualcosa se io non so come si sente? //
Come posso avere sentimenti quando sono sempre
stati negati i miei sentimenti? Da "How" in Imagine)
Ma gli eterni flagellanti post anni '60, che si purgano il
ventre acquistando "un candore di lana", non vollero associare
quest'uomo dagli occhi aperti all'esperienza del risveglio e della
continuità, non solo d'una epoca, ma della fede che la contraddistinse.
Oh my love for the first time in my life
My eyes are wide open
Oh my lover for the first time in my life
My eyes can see
.....................
I feel sorrow, oh I feel dreams
Everything is clear in my heart
I feel life, oh I feel love
Everything is clear in our world
("Oh amore mio a la prima volta // che ho gli occhi spalancati //
arnica mia a la prima volta // che ho occhi per vedere" ......."Oh
amore, per la prima volta nella mia vita // La mia mente è ben aperta
// Oh amore, per la prima volta nella mia vita // La mia mente può
sentire. Da "Oh My Love'' in Imagine)
Non vollero perché non poterono strappare la lacrima all'italiana con
titoli da Nicodemi, come ,quello di Repubblica "Colpo di pistola che ha
cancellato it sogno di una generazione o da Piccolo Mondo Antico come Il
Giorno "Pezzetto di noi che se ne va ancora una volta", Sarebbero stati
obbligati ad un senso di responsabilità culturale e politica che in quei
momenti apparve inopportuno e poco elegante.
Avrebbero dovuto fra l'altro, ironia della sorte, essere felici di
constatare che ad anni di pur costruttivo confusionismo, ne sarebbero
potuti seguire altri forse più costruttivi.
Eppure il finissimo humour noire di Lennon sembrava fatto a posta per
aiutare questi pantofolai della comunicazione:
Now that I showed you what I been through
Don't take nobody's word what you can do
There ain't no Jesus gonna come from the sky
Now that I found out I know I can cry
----------
Some of you sitting there with your cock in your hand
Don't get you nowhere don't make you a man
I heard something 'bout my Ma and my Pa
They didn't want me so they made me a star
..........
Old Hare Krishna got nothing on you
Just keep you crazy with nothing to do
Keep you occupied with pie in the sky
There ain't no guru who can see through your eyes
(Alcuni di voi stanno lì seduti con l'uccello in mano // Ma non vi
porterà da nessuna parte // Non farà di voi degli uomini // Ho saputo
qualcosa di mia madre e mio padre //
Non mi volevano e questo mi ha fatto diventare una star...."Il vecchio
Hare Krishna non ti aiuterà // Ti fa solo impazzire tenendoti senza far
niente // Ad occuparti di torte nel cielo // Nessun guru può vedere con
i tuoi occhi. Da « How? », in Imagine)
Probabilmente questa ignavia dipese dal fatto che il passato può
essere «sognato» non come una catena di consequenzialità, passibile
quindi d'eterno presente, ma come una tana onirica dove, fra infiniti se
e ma, a ognuno è permesso far muovere come più gli aggrada i propri
desideri, sostituendo le responsabilità dei ,fallimenti di oggi con
l'attaccamento ai fantasmi delle eterne occasioni mancate
Lennon imposto la sua vita di ex-Beatles sacrificando la sua "corona" ,
per demolire un mito che ai suoi occhi non poteva che essere
consolatorio e quindi nocivo a se e agli altri:
I
seen through junkies, I been through it all
I seen religion from Jesus to Paul
Don't let them fool you with dope and cocaine
No one can harm you, feel your own pain
(Ho visto il mondo dei drogati, me lo sono vissuto tutto // Ho
visto la religione da Gesù a Paolo // Non farti fregare con la droga e
la cocaina // Nessuno può farti del male, sentire il tuo dolore Da "Oh
My Love'', in Imagine)
e, rivolto al suo ex-compagno di cordata Paul McCartney:
You live with straights who tell you you was king
Jump when your momma tell you anything
The only thing you done was yesterday
And since you're gone you're just another day
Ah, how do you sleep?
Ah, how do you sleep at night?
(Vivi con dei dritti che ti raccontano di come fossi un re //
saltellando quando la tua nonnina ti dice qualcosa // l'unica cosa che
hai fatto e stata «Vesterday » // e da quando to ne sei andato sei
soltanto « Another Day » // come fai a dormire? // ah, si, come fai a
dormire di notte? Da "How Do You Slep", in Imagine)
Questo tema ricorrente dell'uscire da situazioni d'ancoraggio al
passato a d'altronde predominante nella splendida intervista che Daniele
Capisani fece a Lennon nel 1977, apparsa per la prima volta nello stesso
anno sulla rivista « Lato Side » e che ripubblico per ridare voce a uno
dei più geniali e articolati intellettuali della nostra epoca.
Un argomento importante nelle novelle, nelle poesie e nelle canzoni
di Lennon riguarda il suo complicato rapporto con le donne.
Non ebbe la sfortuna di Francis Scott Key Fitzgerald e di Luigi
Pirandello che sposarono due pazze, Zelda Sayre e Maria Antonietta
Portulano, morte in manicomio ma, dopo il divorzio con Cynthia Powell,
incontrò Yoko Ono che fu per lui quello che Lou Andreas-Salomé fu per
Rainer Maria Rilke: un genere di donna spesso più perspicace dei loro
amanti ma fatalmente meno creativa.
Se James Joyce riuscì a sanare la contraddizione fra la letteratura
vissuta come un gioco e l'amore coniugale, sposandosi la cameriera Nora
Barnacle, alla quale dedicò le sue spassose lettere erotiche, Lennon
non riuscì ad accontentarsi della sua segretaria May Pang, unica donna
che gli ispirò una canzone d'amore giocosa come se fosse stata scritta
da Pablo Neruda, senza la minima presenza nei versi del suo abituale
doloroso sarcasmo:
Sweet as the smell of success
Her body's warm and wet
She gets me through this god awful lonliness
A natural high butterfly Oh I,
I need, need, need her
Just like a willow tree
A breath of spring you see
And oh boy you don't know what she do to me
She makes me sweat and forget who I am
"Dolce come l'odore di successo del suo corpo caldo e umido lei mi passa
attraverso la solitudine: questo questo dio terribile. Una farfalla che
vola naturalmente in alto.
Io ho bisogno, bisogno, bisogno di lei.
Proprio come un salice, un soffio di primavera che si vede. Non sai ciò
che riesce a farmi, mi rende tenero e mi fa dimenticare chi sono)
La Pang si lamentò di "essere stata cancellata dalla storia ufficiale di
John"e che "una volta tornato da Yoko, John sgusciava di nascosto fuori
dal Dakota" per andarla a trovare, per dimenticarsi chi era,
per poter "giocare" all'amore come fece tutta la vita con la sua
creatività, per poter vivere gli splendidi versi che le aveva dedicato
sempre nella canzone
Surprise, Surprise:
A bird of paradise
The sunrise in her eyes
God only knows such a sweet surprise
I was blind she blew my mind think that I
I love, love, love, love, love her
(Un uccello del paradiso Il sorgere del sole nei suoi occhi, Solo Dio sa
che dolce sorpresa è stata.
Ero cieco e lei ha ha fatto esplodere la mente.
Io l'amo, amore, amore, amore...il suo amore)
Nello stesso anno che Lennon dedicava Surprise, Surprise alla sua amante
scrisse per Yoko Ono la canzone intitolata Move Over Ms. L con versi di
una rara crudeltà che hanno però il pregio di spiegare il suo dissidio
fra essere un uomo reale invece di poter con la poesia limitarsi a
giocare al gioco dell'amore:
Don't wanna get too real man, just wanna play the game
I guess ya knew it all along we were just singing in the rain
Can't get hipped to the down trip, the ship is sailing yet
And if it sinks, you know that all you really get is wet!
....................
Well now to err is something human and forgiving so divine
I'll forgive your trespasses, if you forgive me mine
Life's a deal, you knew it, when you signed the dotted line
They nail you to the paper, put a rope around your nec
(Non voglio diventare uomo troppo reale, voglio solo giocare il gioco,
credo si sia sempre saputo che siamo stati solo cantando sotto la
pioggia.
Non riesco a saltare in discesa, la nave sta ancora navigando e se si
affonda, tutto ciò che realmente otteniamo è bagnato.....
Beh, adesso l'errore è qualcosa di umano e perdonarlo diviene così
divino
Ti perdonerò i tuoi peccati, se mi perdoni il mio
La vita è un affare, lo sapevi, quando hai firmato la linea punteggiata
(matrimonio), lo sapevi che si uccide con una carta, mettendo all'amato
una corda intorno al collo)
Non andò certo meglio alla prima moglie Cynthia Powell. Nel 1964 solo
due anni dopo il loro matrimonio Lennon pubblicò "No Flies on Frank", il
racconto più celebre del suo primo libto "In His Own Write"
La storia parla di un uomo che uccide la moglie perché il suo cazzo è
diventato così grande che la poveretta non riesce a soddisfarlo.
Dopo due settimane dall'omicidio. lo stato di decomposizione del
cadavere provoca il fastidioso volo di mosche all’interno della stanza.
A questo punto Frank afferma risoluto::
"I carn’t not partake of bread and that with her lying about the place"
(non posso mica dividere il pane e tutto con lei qui distesa)
e decide di portare in casa della suocera la figlia morta racchiusa in
un sacco.
I must deliver her to her home where she will be made welcome (devo
riportarla a casa sua, dove sarà senz’altro ben accolta)
ma la madre, sbattendogli la porta in faccia la rifiuta dicendogli:
I’m not having all those flies in my home (non ho alcuna intenzione di
ritrovarmi tutte quelle mosche in casa).
A Frank non rimarrà che riportarsela a casa
lifting the problem back on his boulders (risolvendo il problema di
nuovo con i suoi coglioni).
La novella finisce con:un
yea, though I walk through the valley of the shadow of death, I will
fear no evil diventa Yea, though I wart through the valet of thy shadowy
hut I will feed no norman (certo, anche tra le fessure di questa tua
grigia topaia non sarò mai cibo per gatti).
La canzone
"I
Am the Walrus" che oltre a Lennon fu cantata anche da
Frank Zappa, Oasis e Bono Vox,influenzata dalle opere di Lewis Carroll.
ebbe come sottotitolo "No you're not! said Little Nicola" che chiarisce
che il personaggio presente nel verso
"boy, you been a naughty girl you let your knickers down" (ragazzo,
sei stato una ragazzina cattiva, ti sei calato le mutandine)
era in realtà la bambina che in un segmento del film Magical Mystery
Tour, contraddice tutto quello che gli altri personaggi dicono.
Quel verso venne bandito dalla programmazione radiofonica della BBC in
quanto creò problemi di censura.
Fra le canzoni più violente ma anche dolorose vi è "Yes It Is",
pubblicata in Ticket to Ride e in seguito inclusa anche in
Help!
Nella canzone Lennon oppone sua madre Julia che fa vestire di di rosso,
cioè del sangue sparso nell'incidente in cui morì, alla ragazza della
canzone che non potrà mai competere con l’immagine idealizzata di sua
madre
If you wear red tonight,
remember what I said tonight,
for red is the colour that my baby wore,
and what’s more it’s true, yes it is.
Scarlet were the clothes she wore,
Everybody knows, I’m sure,
I would remember all the things we planned,
understand it’s true, yes it is.
I could be happy with you by my side,
if I could forget her, but it’s my pride…
(Se ti vesti di rosso stanotte/ricorda cosa ti ho detto stanotte/perché
rosso è il colore che portava la mia donna/e quel che più conta è la
verità, sì lo è /Scarlatti erano i vestiti che indossava/ tutti lo
sanno, ne sono sicuro/ che mi ritornerebbero in mente tutte le cose che
avevamo progettato assieme/renditi conto che è la verità, sì lo è/
Potrei essere felice con te al mio fianco/se solo potessi dimenticarla,
ma è colpa del mio orgoglio…)
In
realtà Lennon non seppe o non volle sopportare il senso del vuoto
provocato dalla lucidità mentale quando, indipendentemente dal controllo
che pretendiamo di avere su di essa, viene spinta da una sovrastante
natura capace di annichilire qualsiasi nostro proposito positivo.
La armi dell'ironia come quelle inventate per poter sconfiggere la
propria solitudine "recitando" bene la parte dei mariti e padri
affettuosi, non sono sufficienti a insegnarci il mestiere di vivere..
In "Scared", fra i suoi componimenti più sinceri, cantò:
Hatred and jealousy, gonna be the death of me
I guess I knew it right from the start
Sing out about love and peace
(Odio e gelosia, sono la mia rovina credo di averlo saputo fin
dall’inizio quando cantavo l’amore e la pace)
Per chiudere, infine, con versi destinati a ritornare qualora non fosse
stato ucciso con il fine di tormentarlo o di spingerlo a incidere un
meraviglioso disco con il suo amico Mick Jagger e i Rolling Stones
'm tired, I'm tired, I'm tired
Of being so alone
No place to call my own
Like a rollin' stone
(Sono
stanco, stanco, stanco di essere così solo.
Nessun luogo che si possa chiamare casa mia, come una pietra che
rotola)
Certo che di Lennon sarebbe augurabile uscissero le opere complete,
comprendenti le poesie, gli interventi, i disegni, perchè allora forse
si capirebbe di quale complessità egli sia stato capace, travalicando le
pur interessanti vicissitudini legate alla moda e al costume, per
appartenere tutt'intero al mondo della cultura.
Attendendo che un'eventualita del genere si verifichi, spero che questo
mio piccolo saggio serva ad aprire gli occhi ai sonnambuli, o zombi che
dir si voglia, lasciando che i « sogni di sogno si sognino pure ».
LE DATE DI UNA VITA COMPLESSA
1940
Il 9 ottobre nacque al Maternity Hospital di Oxford Street, a Liverpool
John Winston Lennon, mentre era in corso un raid aereo tedesco.
Discendente dalla famiglia irlandese O'Leannain, sparti lo stesso anno
di nascita con Richard Starkey, al secolo Ringo Starr, mentre Paul
McCartney e George Harrison sono del '42
!942
Si sepano i suoi genitori Julia Stanley e suo padre Alfred, ai tempi
cameriere su una lussuosa nave diretta nelle Indie Occidentali.
1945
Nascita di Victoria Elizabeth, figlia di sua madre e di un soldato
Gallese che fu data in adozione con il nome di Ingrid
1946
John va a vivere dagli zii Mimi e George
1947
Nascita della seconda sorella Julia figlia di sua madre e del nuovo
marito di John 'Bobby' Dykins
1952
John Quarry Bank High School dove realizzò il Daily Howl, una
raccolta di poesie, racconti, fumetti, disegni e caricature legate al
mondo della scuola, che arricchiva periodicamente. In quelle pagine già
si scorge il piacere per il grottesco, per i giochi di parole
1953
Morte dello zio zio George
1956
John forma il suo primo complesso rock, The Querryman, con cinque
compagni di scuola John Lowe, Rod Davis, Len Garry, Colin Hanton Pete
Shotton.
1957
Viene ammesso al Liverpool Art College
I The Querryman suonarono due volte ad un party all'aperto in Rosebery
Street per festeggiare il 750.mo anniversario della municipalità di
Liverpool concessa da re Giovanni d'Inghilterra ed entrò nel gruppo
anche Paul McCartney
1958
Morte della madre Julia investita da un'auto guidata da un agente di
polizia ubriaco.
John
ricordò questo tragico evento con parole amare:"I lost my mother twice.
Once as a child of five and then again at seventeen. It made me very,
very bitter inside. I had just begun to re-establish a relationship with
her when she was killed- ho perso mia madre due volte.
Una
volta da bambino a cinque anni e poi ancora a diciassette. Mi diede
molta, molta amarezza. Avevo appena iniziato a ristabilire una relazione
con lei quando fu uccisa".
Il 1958 fu anche l'anno nel quale Paul McCartney presentò il suo
compagno di scuola quattordicenne George Harrison. il quale entrò a far
parte del
gruppo.
1960
Entra a far parte dei The Querryman lo scozzese Stuart "Stu" Sutcliffe
compagno di John all'Art College.
Lennon e Sutcliffe inventarono il nome Beatles, che venne assunto dal
complesso – dopo essere passato per Johnny and The Moondogs, Beatals,
Silver Beetles e Silver Beatles. La prima volta che il gruppo si esibì
con un contratto a nome "The Beatles"
1961
In un locale fumoso, umido e buio, la leggendaria "Cavern", Brian
Epstein, futuro manager dei Beatles, incontra it gruppo di Liverpool.
1962
John Lennon sposa Cynthia Powell, con rito civile. Entra nel gruppo
Ringo Star. Alla fine del luglio 1962 George Martin procura ai Beatles
un contratto con la Parlophone Record. L'l 1 settembre negli studi EMI
di Londra
1963
I Beatles vengono cacciati fuori dal ristorante del Midland Hotel perché
a cena indossano giacche di pelle.
II 16 febbraio incidono il loro secondo 45 giri "Please Please Me" che
raggiunse il primo posto della hit parade inglese.
Il 22 marzo uscì l'album omonimo, che vendette subito 500.000 copie e
raggiunse il primo posto nella classifica di vendita britannica.
Il 13 ottobre in milioni di case inglesi entra l'isteria per i Beatles
al "Sunday Night at the London Palladium".
John Lennon, durante la Royal Variety Command Performance del 4
novembre, dice: "alla prossima canzone quelli che siedono nei posti più
economici
potrebbero battere le mani? Degli altri non sento che un rumore di
gioielli" e "ho i miei stimoli
personali a
diventare un intellettuale.
Mi interesso di politica ma non voto per nessuno: non mi arriva alcun
messaggio dai nostri blateranti politici.
Il Reverendo Michael Brierly di Dines Green dichiara: " I Beatles
rappresentano un divertimento buono, pulito e piacevole, che piace ai
ragazzi.
Non c'e niente da fare. Criticarli non serve a nulla, se non a
rafforzare la solita risposta:voi non potete capire".
John Lennon e Paul McCartney compongono "She Loves You" Il relativo
disco, prodotto da George Martin, esce il 23 agosto.
John e Paul scrivono " I Want To Hold Your Hand", uscito poi il 29
novembre.
1964
Esce "In His Own Write" il primo libro di brevi racconti e poesie di
John Lennon, da lui stesso illustrato, con testi ricchi di neologismi,
disegni immaginifici, storie visionarie si alternano a immagini sognanti
e delicatamente paradossali.
Il libro vinse il prestigioso premio letterario Foyle e nel suo discorso
durante la cerimonia organizzata in suo onore disse: "grazie tante.
Avete una faccia fortunata".
Nella sua auto-presentazione del libro John scrive: "ho nato it 9
ottobre 1940, quando i Nasturzi ci stavano ancora stirando, guidati da
Madalf Heatlump (pronunciato più o meno come Adolf Hitler: mezzo matto
capoccione). Insomma: me non mi hanno beccato.
Ho frequentato varicose scuole di Liddypool.
E non e
successo granché con estrema sorpresa di mia zia.
Faccio parte dei famigerati Beatles e a molti di voi i miei (e di P. di
G. e di R.) dischi sembreranno più divertenti di questo libro, ma per
quel che mi competisce, questa correzione di brevi scritti è la più
fantastica risata che mi sono mai fatto. Che Dio vi aiuti".
George Harrison commentò l'uscita di quest'opera " è stato piuttosto
divertente essere vicino a John e contribuire al nutrimento di una
simile macchina comica.
Lui è stato un vero spasso e i libri sono proprio grandiosi. Persino i
nostri figli li hanno trovati divertenti quanto noi."
Sarebbe seguito nel 1965 l'inevitabile, meno fortunato epigone, A
Spaniard in the Works.
In Italia i due libri sono raccolti dalla Feltrinelli con il titolo
"Niente mosche su Frank"
Intanto si registrano le prime reazioni mondiali ai Beatles: gennaio,
freddezza all'Olympia di Parigi, nello stesso mese scene d'isteria
all'aereoporto J.F. Kennedy di New York, i Beatles si esibiscono alla
Carnegie Hall.
Il luglio esce i Long Playing, prodotto da George Martin per la
Parlophone, "A Hard Day's Night" in contemporanea con il film omonimo,
diretto da Dick Lester.
Unico album dei Beatles, dove tutti i brani sono a firma
Lennon-McCartney, presenta molti testi scritti da John che, come ricordò
Paul McCartney, furono brani autobiografici che davano conto del suo
difficile rapporto coniugale.
"If I Fell John", cantata in duetto con Paul, parla delle prime, timide
fasi adolescenziali del corteggiamento e si riferisce al rapporto
coniugale con sua moglie Cynthia Lennon, in "Tell Me Why" si individuano
anche i segnali della sindrome di abbandono e dei sensi di colpa di
Lennon, "I'll Cry Instead", canzone molto vicina allo stile di Bob
Dylan. è stracolma di una timidezza paralizzante, promesse di stragi
sentimentali e una dolorosa autocommiserazione, "You Can't Do That" che
Lennon dichiarò ispirata a Wilson Pickett e infine "I'll Be Back"
ispirata a uno spunto armonico del brano Runaway del cantante
statunitense Del Shannon, a cui in seguito i Beatles concessero il
permesso di incidere una cover.
1965
La Regina d'Inghilterra conferisce l'alta onorificenza di baronetti i
Beatles, i servizi all'export, Colonnelli ed ex-ufficiali della Raf
infuriati rimandano indietro a Buckimgham Palace nastri e medaglie.
John commenta l'evento: "Baronetto della Regina! Non posso crederci.
Pensavo che per diventarlo bisognava guidare carri armati e vincere
delle guerre"
Febbraio/marzo: registrazione della colonna sonora di Help!
Aprile: John compone "A Ticket To. Ride".
Giugno: in tutte le migliori librerie appare esposto it secondo libro di
John Lennon: "A Spaniard in The Works".
24 giugno: primo concerto dei Beatles in Italia, al Vigorelli di Milano.
Seguiranno altri concerti a Genova e Roma.
15 agosto: leggendario concerto .dei Beatles allo Shea Stadium, neigh
Usa. Cifre da capogiro 55.000 persone, 304.000 dollari, " il più grosso
evento nella storia dello show business" disse uno degli organizzatori.
Nel 1965 esce Rubber Soul, in cui John scrisse Nowhere Man, prima
canzone ad affrontare un tema diverso dall'amore romantico. la
struggente ballata Girl, In My Life, scritta durante un viaggio in
autobus da casa sua verso il centro di Liverpool. Run for Your Life.
giudicata dall'autore "odiosa" e infine la canzone molto innovativa
Norwegian Wood nella quale John parla di avventure extraconiugali
accompagnato dal suono sitar suonato da George Harrison
1966
Esce l'album rivoluzionario Revolver, in cui John scrisse canzoni come
I'm Only Sleeping, She Said She Said, And Your Bird Can Sing, e in
particolare Tomorrow Never Knows ispirata al libro The Psychedelic
Experience di Timothy Leary e al Libro tibetano dei morti.
Il 4 marzo John durante l'intervista che gli fece la giornalista Maureen
Cleave afferma "il cristianesimo scomparirà. Si consumerà e poi svanirà
[...] Non so cosa scomparirà prima: il rock'n'roll o il cristianesimo".
Il 10 giugno: esce it 45 "Paperback Writer", in Giugno/luglio inizia
ilTour nell'Estremo Oriente e in agosto John dichiara all'Evening
Standard di Londra "ì Beatles sono piu grandi di Gesu Cristo"
affermazione che suscitò un immediato scandalo.
John per chiarire la situazione in una conferenza stampa dichiarò:
" Non sono contro Dio, contro Cristo o contro la religione. Non avevo
alcuna intenzione di criticarla. Non ho affatto detto che noi eravamo
migliori o più famosi.
Non ho paragonato noi a Gesù Cristo come persona o a Dio come entità o
qualsiasi altra cosa esso sia.
Ho detto che avevamo più influenza sui ragazzi di qualsiasi altra cosa,
compreso Gesù.
Se avessi detto che la televisione era più popolare di Gesù
probabilmente l'avrei passata liscia.
Le mie opinioni sul cristianesimo derivano da ciò che di esso ho letto e
osservato coi miei occhi e da quello che è stato e potrebbe essere.
Dico semplicemente che mi sembra che stia perdendo terreno e contatto.
La gente pensa che io sia contro la religione, ma non è così. Sono una
persona molto religiosa"
Fra settembre e ottobre John è co-interprete con Lee Montague nel film
di Dick Lester "How I Won The War".
1967
Finalmente la critica colta si accorge che John Lennon è un grande
poeta, in un poderoso saggio apparso sulla rivista della sinistra
intellettuale americana, "The Partisan Review" il critico Richard Poirer
conia per John l'aggettivo "Joyciano" a proposito della sua genialità
nel creare giochi di parole e brillanti doppi sensi.
I Beatles lavorano ormai quasi esclusivamente in studio, eliminate tutte
le tournees e le appa-rizioni personali.
Il17 febbraio "Penny Lane" di Paul e "Strawberry Fields Forever" di
John sfiorano it record dei 45 giri.
Il primo giugno esce l'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band
provocando molte controversie circa le più o meno velate allusioni alla
droga.
Ancora oggi considerato uno dei migliori album di tutti i tempi presenta
importabti testi scritti da John : Lucy in the Sky with Diamonds,
canzone ispirata da un disegno del figlio Julian, Being for the Benefit
of Mr. Kite!, basata su un manifesto che pubblicizzava uno spettacolo
circense svoltosi nel 1843, e Good Morning Good Morning, brano dedicato
alla noia della vita casalinga, ispirato da una pubblicità televisiva.
"io sono cresciuto. Non credo più alle figure paterne, come Dio, Kennedy
o Hitler. Non sono più alla ricerca di un guru. Non sto più cercando
niente. Non c'è ricerca, non c'è una strada da
imboccare, non c'è niente. Le cose stanno così. Probabilmente
continueremo a scrivere musica per sempre".
Il 25 giugno viene registrata agli studi EMI di Londra "All You Need Is
love" per it programma mondiale "Our World" che ebbe un pubblico di
150.000.000 persone.
In agosto avvengono importanti incontri dei Beatles di alcuni loro amici
tra cui Mick Jagger, il musicista indiano Ravi Shankar e il Maharishi a
Bangor.
Il 26 dicembre: prima mondiale alla BBC-1, per it programma « Happy
Christmas D, del film Magical Mystery Tour.
1968
In febbraio i Beatles intraprendono un viaggio in India, per studiare
la meditazione trascendentale con il guru Maharishi Mahesh Yogi.
In India il gruppo compose molte canzoni, e John in particolare realizzò
Happiness Is a Warm Gun (tradotto, La felicità è una pistola calda), e
altre canzoni come The Continuing Story of Bungalow Bill e Everybody's
Got Something to Hide Except Me and My Monkey-
John ricordò che " era come stare in alta montagna, ma in realtà ci
trovavamo in una valle pedemontana affacciata sul Gange, piena di
babbuini che venivano a rubarti la colazione e di gente che andava in
giro vestita con delle semplici tuniche. Era uno scenario piacevole e
sicuro e tutti sorridevano continuamente"
Con Beatles in India vi erano anche Donovan e Mia Farrow, con la quale
forse lo yogi perse un po' della sua santità.
Durante il viaggio di ritorno John scrisse la canzone "Sexy Sadie"
denigratoria verso il guru: "Non ho nessun rammarico sulla meditazione.
Continuo a crederci e talvolta l'utilizzo ancora. L'India è stata una
buona cosa per me... Avevo conosciuto Yoko poco prima di andarci e lì
ebbi moltissimo tempo per pensare e chiarire tutti i miei dubbi".
Nel verso "Sexy Sadie, what have you done? / You made a fool of
everyone» ("Cos'hai fatto? / Ti sei presa gioco di tutti"), Lennon
ironizza sull'effimera esperienza di felicità passata nella fastosa
tenuta del maestro di meditazione trascendentale.
Altri attacchi del Maharishi si hanno nei versi "However big you think
you are" ("comunque grande pensi d'essere"), "The world was waiting just
for you" ("il mondo stava aspettando solamente te")
Sempre dopo il ritorno dall'India John chiese ed ottenne il divorzio
dalla sua prima moglie,la scrittrice e saggista Cynthia Powell
(1939–2015). madre del suo primo figlio Julian Lennon. dandogli 100.000
sterline, 2.400 sterline all'anno, la custodia del figlio e Kenwood, la
sua a Weybridge.
Con i Beatles si dedicò alla etichetta discografica, la Apple, e alla
registrazione di un album doppio intitolato The Beatles, più comunemente
conosciuto come il White Album, nome dovuto alla copertina bianca.
In questo periodo, a causa costante presenza in studio di Yoko Ono
cominciano a emergere i primi attriti nel gruppo ma comunque White Album
contiene un gran numero di brani composti da John, come Dear Prudence,
Yer Blues, Glass Onion, I'm So Tired, Julia, la canzone dedicata a sua
madre, Cry Baby Cry, Revolution 1, Revolution 9,una composizione sonora
formata da registrazioni sovrapposte realizzata da John, George
Harrison, e Yoko Ono e infine Good Night, composta per il figlio Julian
e cantata da Ringo Starr.
Il 29 novembre esce l'album di John Lennon e Yoko Ono Two Virgins, per
la Apple, con un'insolita copertina raffigurante i due autori in
nudo-integrale.
John raccontò di questo album: " quando siamo tornati dall'India abbiamo
(John e Yoko ndr) parlato al telefono. L'ho chiamata nel cuore della
notte, mentre Cynthia era via, e ho pensato "ora è il momento se voglio
conoscerla più a fondo.
Lei è venuta a casa e io non sapevo cosa fare. Così siamo andati al
piano di sopra, al mio studio e le ho fatto ascoltare tutti i nastri che
avevo fatto, tutta roba vecchia, alcune commedie e un po' di musica
elettronica.
Lei restò entusiasta e poi mi disse facciamo uno noi così e quindi
abbiamo fatto "Two Virgins".
Era mezzanotte quando abbiamo iniziato a registrare, ed era l'alba
quando l'abbiamo finito. E poi abbiamo fatto l'amore. Ed è stato
bellissimo".
E a proposito del nudo aggiunse: " lo scopo era dimostrare che non siamo
una coppia di eccentrici squinternati, che non siamo rincretiniti e che
le nostre menti sono sanissime.
Non abbiamo scelto una fotografia speciale che ci facesse apparire belli
o sexy, c'erano altri scatti dove eravamo venuti meglio, e non si
vedevano quelle parti non proprio così affascinanti ma abbiamo voluto
usare l'immagine più schietta e naturale per mostrare che eravamo
semplicemente degli esseri umani.
Ci sentivamo come due vergini perché eravamo innamorati, ci eravamo
appena incontrati e stavamo cercando di creare qualcosa.
La gente sta sempre a osservare cosa fanno le persone come me, in cerca
di qualche segreto.
"Che cosa fanno? Vanno al gabinetto? Mangiano?" Perciò abbiamo
semplicemente detto: "Eccoci qui".
Il 18 Ottobre John e Yoko furono arrestati per possesso di cannabis; il
mese seguente Lennon confessò il possesso e fu multato per 150£, mentre
caddero le accuse contro Yoko.
1969
Il 20 marzo John Lennon e Yoko Ono si sposarono alla Rocca di
Gibilterra.
Il 21 marzo Lennon assieme a Yoko Ono nella camera numero 1902 (oggi
702) dell'Hilton Hotel di Amsterdam, trasformarono la loro luna di miele
in un azione mediatica a favore del pacifismo e contro la guerra del
Vietnam, rimanendo a letto un'intera settimana, dal 25 al 31 marzo,
facendosi riprendere da numerosi fotografi.
Il 7 aprile John e Yoko produssero it disco "Give Peace a Chance" e
"Remember Love", titoli molto significativi della loro linea ideologica.
Il 2 maggio esce il secondo album di John con Yoko Ono, "Life With the
Lions", su etichetta Zapple.
Il 26 settembre esce il decimo album dei Beatles Abbey Road, titolo
suggerito da Ringo con in copertina la famosa fotografia di Iain
McMillan dove si vedono i quattro membri del gruppo intenti ad
attraversare un passaggio pedonale di Abbey Road, la via di Londra sede
degli Studios, nei quali i Beatles incisero per l'intera carriera.
Il passaggio pedonale di quella celebre foto è oggi un'attrazione
turistica, con centinaia di visitatori che ogni giorno, da più di
quarant'anni, si mettono in posa per una foto ricordo sulle strisce
pedonali più fotografate al mondo.
Il disco registrò un successo di vendite, risultando l’LP dei Beatles
più venduto di sempre con più di cinque milioni di copie
commercializzate nel primo anno. A paragone, due anni prima le vendite
di Sgt Pepper si erano fermate a tre milioni.
Due le canzoni di Lennon: Together, destinata a diventare uno dei suoi
cavalli di battaglia nei concerti come solista e Because.
Together nacque a Montreal, Canada, come supporto della campagna
politica di Timothy Leary contro Ronald Reagan per la poltrona di
governatore della California. Il motto di Leary era infatti “Come
together - Join the Party” (“Mettetevi insieme - Unitevi al partito”, ma
anche “Venite assieme - Partecipate alla festa”)
Because è una canzone ispirata Al chiaro di luna di Beethoven, che
Lennon aveva sentito suonare da Yoko Ono e alla quale aveva chiesto di
riprodurre gli accordi al contrario.
Il 7 novembre esce Wedding Album il terzo Lp da solista di John Lennon.
L'album si compone di due sole tracce che occupano i due lati del disco.
La prima, intitolata John & Yoko, venne registrata tra il 22 ed il 27
aprilenegli studi di Abbey Road, e contiene le voci della coppia che si
chiamano a vicenda, con un sottofondo composto dal suono dei loro
battiti cardiaci descritti dallo stesso Lennon come "tamburi africani".
Il secondo brano, dal titolo
Amsterdam, venne registrato nella camera 902 dell'Hotel Hilton,
nell'omonima capitale olandese, tra il 25 ed il 31 marzo 1969. Il brano
è costituito da interviste, conversazioni e suoni catturati nel corso
del loro primo bed-in, in occasione del viaggio di nozze della coppia.
All'interno del brano, la cui durata sfiora i venticinque minuti, Lennon
accenna anche ad un breve estratto della canzone Good Night dei Beatles
Il 12 dicembre esce l'album "Live Peace in Toronto"registrato live a un
festival rock n' roll di Toronto con la partecipazione dei musicisti
Eric Clapton, Klaus Voormann e Alan White
Il 30 gennaio 1969 i Beatles suonarono per l'ultima volta dal vivo in
quello che passerà alla storia come il Rooftop Concert, in cima alla
terrazza della sede della Apple,
1970
Il 14 gennaio si innaugurò alla London Arts Gallery una mostra dedicata
alla la cartella di 14 litografie intitolata "Bag One", pensata da John
come regalo di nozze per Yoko in occasione del loro matrimonio nel 1969.
Otto di queste litografie furono immediatamente sequestrata da
Scotland Yard per il loro carattere erotico. Fra i soggetti più poetici
scelti da John vi erano: lo scambio degli anelli, il celebre bed-in per
la pace di Amsterdam e Montreal, la luna di miele, momenti della loro
intimità. La mostra fu portata in febbraio anche alla Nordness Galleries
di New York e un cofanetto originale con le riproduzioni in bianco e
nero delle stesse litografie fu ancherealizzato a cura della Galleria
Ponte Sisto di Roma nel 1971.
Il 6 febbraio uscì il 45 "Instant Karma", prodotto da Phil Spector.
Il 22 aprile: l'ufficio stampa della Apple dirama il seguente
comunicato: "John Winston Lennon oggi ha cambiato il suo nome in John
Ono Lennon durante una breve cerimonia sul tetto della Beatles' Apple
Company, al numero 3 di Savile Row, in Londra.
L'8 maggio esce l'undicesimo e ultimo Long Playing dei Beatles "Let It
Be"Un epitaffio triste per it gruppo the aveva cambiato it volto della
musica pop mondiale. Il film omonimo, a parte alcuni momenti di « alto
livello », tra cui la famosa scena di una session musicale in cima ad un
tetto, documenta anch'esso it senso di disfacimento di una band un tempo
florida. « Let It Be », un titolo davvero profetico per i Beatles.
Registrato inizialmente pressoché in presa diretta, nel mese di
marzol'album venne affidato nelle mani del produttore Phil Spector[che ne curò il mix e che, con
l’aggiunta di cori e di parti orchestrali, ne modificò in alcune parti
il risultato finale-
In settembre John e Yoko vengono arrestati per possesso di cannabis
Il 25 novembre John restituisce alla Regina "con amore" il suo titolo di
Baronetto per protestare contro it coinvolgimento dell'Inghilterra nella
guerra in Biafra e in Vietnam.
L'11 dicembre esce John Lennon/Plastic Ono Band è il quinto album da
solista di John Lennon che venne registrato in simultanea con il
debutto discografico di Yoko Ono,con l'album di musica avant garde Yoko
Ono/Plastic Ono Band, agli studi di Ascot e agli Abbey Road Studios
avvalendosi degli stessi musicisti e dello stesso team produttivo, e
presentando una veste grafica di copertina quasi identica. John
Lennon/Plastic. Oltre a John suonano in questo disco Ringo Starr alla
batteria, Klaus Voormann al basso, Billy Preston e Phil Spector al
pianoforte
1971
Il 6 marzo: esce ii 45 di John e Yoko « Power to the People » / « Open
Your Box ». Nella copertina del disco un'immagine degli autori che li
ritrae in espliciti gesti di impegno politico.
il 2 ottobre esce Imagine, il più famoso LP di John Lennon ed anche
quello artisticamente e cornmercialmente meglio riuscito: siamo nel
pieno del periodo « bianco » pacifista di John Lennon, quando vestiva
sempre di bianco e parlava solo di pace e amore nel mondo,
1972
Il 30 agostoJohn e Yoko si esibiscono in due spettacoli di beneficenza,
organizzati al Madison Square Garden, per aiutare la causa dei bambini
handicappati.
Mentre gli altri ex-Beatles continuano a fare dischi, John, nel pieno
della sua consapevolezza e del suo impegno politico-pacifista, tenta un
bilancio e confessa che i veri reali momenti in cui i quattro di
Liverpool fecero "musica " fu ai tempi di Amburgo e del locale « The
Cavern", quando ancora i Beatles non esistevano.
il 16 settembre: esce il doppio LP di John e Yoko Some "Time in New York
City", segnando un'ulteriore tappa del percorso artistico della coppia.
Questo LP fu molto criticato sia dal punto di vista tecnico che
ideologico.
Si tratta di un manifesto politico un po' pout-pourri, tipico
dell'artista pop radical, impegnato di quel momento.
Eccellenti comunque i suoi collaboratori musicali, gli Elephant's
Memory, tra cui ii capacissimo sassofonista Stan Bronstein.
Nell'album si affrontano i temi seguenti: guerra in Irlanda del Nord;
sparatorie nella prigione di Stato in Attica; l'arresto dei radicali
Angela Davis e John Sinclair; il movimento di liberazione della donna,
ed altri.
Nel Lato 3 di questo doppio sono compresi dei brani eseguiti dalla
Plastic Ono Band in un concerto al London Lyceum nel 1969.
Altri
interpretii sono: Eric Clapton, George Harrison, Billy Preston, Klaus
Voormann, Jim Gordon, Alan White e Keith Moon.
Il 25 novembre: esce il 45 con "Happy Xmas (War Is Over)" e "Listen,
the Snow Is Falling" sempre in linea con it momento « bianco »-pacifista
di John.
1973
In marzo l'ufficio Immigrazione americano ordina a John Lennon di
lasciare gli Stati Uniti. Questa la sua risposta: "avendo appena
celebrato it 4° anniversario di matrimonio, non siano preparati a
dormire in letti separati. Pace e Amore, John e Yoko.
Il 10 novembre esce un nuovo LP di John, dal titolo "Mind Games",
prodotto dall'autore stesso. Un album apprezzabile per l'esplorazione di
nuovi accordi e note poco usate e per it suo forte senso della melodia,
un po' come era successo nel lirico Imagine.
Si ripercosse nel LP la situazione esistenziale di John che in quel
momento subiva più che aggredire gli eventi intorno a lui
.Nell'estate, Lennon e Yoko bbero dei problemi matrimoniali e decisero
di separarsi per un periodo di riflessione.
La Ono suggerì alla segretaria John May Pang Pang di diventare per un
certo periodo l'amante di suo marito.
Yoko motiverà in seguito il fatto spiegando che se non avesse
incoraggiato May Pang a stare con Lennon, lui probabilmente si sarebbe
staccato definitivamente da lei, iniziando a vedersi con altre donne.
Nell'ottobre Lennon e la Pang lasciarono New York per recarsi a Los
Angeles per la promozione dell'album Mind Games.
Lennon chiamò questa relazione, durata 18 mesi, il suo "Lost Weekend"
(Weekend perduto), con riferimento agli omonimi romanzo e film dallo
stesso titolo.
1974
Il 28 marzo Paul McCartney con la moglie Linda , Stevie Wonder, Harry
Nilsson, Jesse Ed Davis e Bobby Keys, raggiunse Lennon nei Burbank
Studios di Los Angeles approfittando del fatto che John si era
separato momentaneamente da Yoko Ono e viveva a Los Angeles con
l'amante/segretaria May Pang.
Da questo incontro nacque "A Toot and a Snore in '74" un bootleg album
contenente la prima ed unica session che vide suonare di nuovo insieme
John e Paul dopo lo scioglimento dei Beatles, con l'aiuto delle voci
di Harry Nilsson e Stevie Wonder che suonò anche la pianola, Linda
McCartney all'l'organo, Bobby Keyes al sassofono, Jesse Ed Davis alla
chitarra elettrica e i poveri Ed Freeman e May Pang che si arrangiarono
il primo al basso e la seconda al tamburello.
Christopher Sandford nel suo "McCartney" raccontò che il tempo sembrò
fermarsi all'arrivo di Paul, tutti rimasero completamente immobili e in
silenzio fino a quando Lennon disse: "Il valente Paul McCartney,
presumo?", McCartney rispose: "Sir Jasper Lennon, suppongo? Valiant
Paul" e "Sir Jasper" erano stati personaggi interpretati dai due durante
uno show natalizio in TV.
il 5 ottobre esce un nuovo Long Playing di John Lennon "Walls and
Bridges".
Di questo album John parla in una intervista: " musicalmente avevo un
grande casino in testa. Walls and Bridges era il lavoro di un artigiano
malato. Non c'era ispirazione, si sentiva un che di misero in quel
lavoro.
Non riuscivo più a sentire la musica, avevo troppo rumore in testa.
Allontanandomi sono riuscito di nuovo a percepire i suoni giusti.
Sempre nel 1974 il dipartimento di Giustizia in Usa intimò di nuovo a
John di lasciare it Paese entro 60 giorni.
John risiedeva in America dall'agosto 1971 ed it suo visto era scaduto
nel febbraio '72. Il commento dell'ex-Beatles Ringo Starr a questo fatto
fu il seguente: "non credete che sia meglio smetterla con questa
stupida storia? John è il più grande del nostro e del vostro tempo.
L'America dovrebbe essere orgogliosa di essere stata scelta da lui come
posto per vivere.
1975
A gennaio Lennon tornò a New York a vivere con Yoko Ono e oltre ad
essere il coautore della canzone Fame incisa da David Bowie partecipò
anche alla seduta di registrazione del brano suonando la chitarra e
cantando come seconda voce.
Il 21 febbraio uscì "Rock 'n' Roll" il suo decimo album da solista Si
tratta di un disco interamente fatto di cover di classici rock 'n' roll
degli anni cinquanta.
Questo LP ebbe un discreto successo, raggiungendo la sesta posizione in
classifica sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, dove divenne disco
d'oro in breve tempo aiutato anche dal singolo Stand by Me, cover del
famoso brano di Ben E. King, la canzone di maggior successo del disco
chee raggiunse le prime posizioni in classifica negli USA.
Il 9 ottobre nasce a John e Yoko un figlio, it cui nome sara Sean.
esattamente il giorno del trentacinquesimo compleanno del padre.
Dopo la sua nascita John fu un papà a tempo pieno fino al momento del
suo assassinio.
Da un'intervista di Philip Norman, autore di Shout, una delle più
apprezzate biografie dei Beatles, veniamo a sapere i pochi ricordi che
Sean conserva di suo padre.
"Ricordo mio papà che mi insegna a costruire un aeroplanino di carta e
poi a farlo volare". L’unica volta che vide suo padre piangere fu quando
la loro gatta nera Alice morì lanciandosi dalla finestra per inseguire
un piccione. A Cold Spring Harbor avevano una barca a vela verde e Sean
l’aveva battezzata "Flower".
In casa John indossava sempre un kimono yukata a fiori bianchi e blu e
raccoglieva i capelli a coda di cavallo.
Girava sempre scalzo o in ciabatte. Con i piedi riusciva ad afferrare
oggetti. O a mettere le gambe dietro la nuca.
Si divertiva a saltare sul letto. Ogni sera quando Sean andava a dormire
gli cantava "Buonanotte Sean" accendendo e spegnendo la luce al ritmo
delle sue parole.
Sean non seppe della morte del padre fino al mattino dopo. Quando la
madre gli raccontò tutto lui disse: "Non preoccuparti, mamma, sei ancora
giovane. Troverai qualcun altro".
Recentemente Sean ha dichiarato in un altra intervista: "Non credo che
lo avrebbe infastidito il fatto che io abbia ereditato la sua vena
ribelle. Ho la musica e ho i ricordi, e questo è quanto c’è per me di
più prezioso. Ho John nel mio cuore".
Il 24 ottobre uscì l'album "Shaved Fish", l'unica raccolta di suoi brani
pubblicata da Lennon in vita-
Il critico musicale Robert Christgau definì il disco "undici spari nel
buio da parte della rock star più disturbata dei primi anni settanta",
aggiungendo che "non contando le due canzoni già presenti negli album da
avere assolutamente, le uniche due grandi canzoni erano Instant Karma!
(la miglior canzone politica di Lennon) e #9 Dream".
1976
Lennon ottiene il visto permanente per risiedere negli Usa, Gloria
Swanson e Norman Mailer Testimoniano per lui.
Inizia a scrivere il suo terzo libro "Skywriting" dopo In his Own Write
(1964) e A Spaniard in the Works, dell’anno successivo. Pubblicato dopo
la sua morte è una raccolta di storie influenzate da Lewis Carroll ma
anche da un surrealismo reinventato secondo i canoni della cultura pop
che lo rese famoso come autore di canzoni. Yoko Ono spiego nella
postfazione:"Il mondo si stava chiedendo cosa fosse successo. Perché non
scriveva più canzoni? Beh, era di questo libro che si stava occupando
(…) Pensava fosse perfetto per un film".
Vede il suo amico Paul McCartney che come al solito si presentò
improvvisamente a casa sua. In quell'occasione, mentre guardavano il
Saturday Night Live alla televisione, il presentatore della trasmissione
invitò in studio gli ex componenti dei Beatles in cambio di una somma di
denaro. I due furono tentati di presentarsi allo studio, posto nelle
vicinanze della casa di Lennon, ma desistettero per la stanchezza. Da
quell'episodio è tratto il film Two of Us di Michael Lindsay-Hogg, già
regista di Let It Be.
1977
John Lennon rilasciò in quest'anno un importante intervista alla BBC di
Londra e si fece filmare da Andrew Brown in un sorprendente video
girato in un albergo di Los Angeles dal diciannovenne Andrew Brown.
Risale sempre al 1977 l'intervista che John concesse ad Alberino Daniele
Capisani e pubblicata, la prima volta nello stesso anno con la mia casa
editrice Anteditore.
L'8 aprile usci, malgrado l'opposizione dei Beatle Live! at the
Star-Club in Hamburg, Germany, un doppio album contenente esibizioni dal
vivo del gruppo registrate nel tardo dicembre del 1962 presso lo
Star-Club durante il loro soggiorno finale ad Amburgo. Questi due LP
malgrado restino un importante documento storico non ebbero molta
fortuna per la scarsissima qualità sonora dovuta al fatto che furono
registrati usando un registratore amatoriale a microfono singolo.
Il 6 maggio uscì The Beatles at the Hollywood Bowl , primo album live
ufficiale nella storia dei Beatles.
Contiene 13 brani registrati all'Hollywood Bowl di Los Angeles, in due
concerti tenuti il 23 agosto 1964 e il 29 agosto 1965 messi sul mercato
dalla Capitol per ostacolare l'apparizione nelle classifiche del doppio
33 giri Live! at the Star-Club in Hamburg, Germany; 1962.
L'impresa funzionò: il disco ufficiale raggiunse il numero uno nella UK
Albums Chart, dove sostò per una settimana ed in Giappone per 3
settimane.
Della versione pubblicata si occupò il produttore discografico e
compositore Sir George Henry Martin (1926 –2016) definito "il quinto
Beatle", un titolo dovuto al suo lavoro come produttore della maggior
parte delle registrazioni dei Beatles, nonché per aver suonato anche
parti strumentali in alcuni dei brani del gruppo e averne curato molti
arrangiamenti orchestrali.
Sempre a maggio John, con suo figlio Sean, che aveva circa due anni, si
fermò qualche giorno ad Hong Kong raggiungendo il suo amico David Bowie
per poi proseguire per Tokyo dove lo aspettava Yoko e i solisti
giornalisti petulanti ai quali disse: "non abbiamo davvero niente da
dire.In linea di massima abbiamo deciso, senza una grossa decisione, di
stare con nostro figlio tutto it tempo che vogliamo finché non sentiamo
di concederci altre cose fuori della famiglia".
Per uno strano caso del destino John incrociò casualmente il suo futuro
assassino Mark David Chapman che era a Tokyo con sua moglie Gloria Abe
che lavorava nell’agenzia viaggi Waters World ed era figlia di un
facoltoso fornaio giapponese, buddista e seguace di tarocchi,
dell’astrologia e dell’occulto.
Un mese prima Chapman aveva tentato di suicidarsi con i gas di scarico
della sua auto alle Hawaii finendo in ospedale dove, per due settimane
fu tenuto in cura per “una grave forma di depressione nervosa”. Quando
fu dimesso e diventò un paziente esterno, si aggrappò all’istituto
ottenendo un lavoro come inserviente e svolgendo altre mansioni di
volontariato nell’unità psichiatrica.
1978
Lennon scrive The Ballad of John and Yoko (come la canzone di qualche
anno prima) che verrà pubblicata postuma come prefazione al suo terzo
libro "Skywriting" iniziato nel 1976.
In queste pagine John scrive che la sua vita con Beatles "era diventata
una trappola. Un nastro che girava a vuoto" e spiega "ero stato io a
creare la band. Fui io a scioglierla".
Cita la vite tragiche di Van Gogh e Gauguin, accanto a quelle bruciate
di molti della sua generazione. Usa parole sarcastiche come "machos" per
indicare certi personaggi della sinistra radicale americana.
Ricostruisce con serenità quelli che furono i suoi più grandi dolori: a
volte mi sento sollevato per il fatto di non avere genitori. La maggior
parte dei parenti dei miei amici assomigliava poco a degli umani.
Avevano la testa piena di timori piccolo borghesi e invece la mia era
piena di idee mie! Vivevo divertendomi, aspettando segretamente qualcuno
con cui comunicare. La maggior parte della gente era morta; alcuni erano
morti per metà e non ci voleva molto a divertirli".
Ironizza con una stampa ossessionata dal gossip "sono diversi anni che
non parliamo con la stampa. Non fa alcuna differenza (…) La rassegna
stampa su di
noi è piena delle storie più bizzarre. Tra le mie preferite c’è quella
secondo cui sono diventato calvo e vivo chiuso nel mio attico (un
incrocio tra Elvis Presley, Greta Garbo e Howard
Hughes"..."la verità che si nasconde dietro il mistero è che
semplicemente stiamo facendo quel che vogliamo"
John registra nel suo appartamento di New York "Now And Then" mai
completata Nel demo di Now And Then Lennon canta piano e voce la
complicata fine di una storia d'amore: "Non voglio perderti, oh no no
no/ Trattarti male o confonderti, oh no no no/ Ma se senti di dover
andare via/ Io non ti fermerò".
Il cantante Liam Gallagher già componente degli Oasis e dei Beady Eye ha
rimixato questa canzone dichiarando: "quella canzone è fottutamente
meravigliosa.
Come cantautore, credo che nessuno abbia mai eguagliato Lennon e non so
se mai qualcuno lo farà.
Lee Mavers ci è andato vicino, ma ha seguito un'altra strada. Our kid
[Noel, ndr] è bravo, ma gli manca quella cazzo di follia che Lennon
aveva. È un tizio normale che scrive canzoni decenti, e Mavers era
troppo folle. Ma Lennon aveva tutto quello e di più.
È una fissa costante per lui e non penso che mi potrebbe annoiare. Ti
annoi di John Lennon e ti annoi di te stesso, no? E io non sono annoiato
di me stesso"
Il 1978 fu anche l'anno che uscì il libro della prima moglie di John
Cynthia Lennon,"A Twist of Lennon" nel quale l'autrice, pubblicò la
prima autobiografia che trattava dei suoi anni trascorsi accanto al
celebre artista.
Molto commovente la descrizione dell'inizio del loro amore:
"John:Cristo,signorina perbenino, questo è stato qualcosa di diverso.
Cos'è questa faccenda che saresti fidanzata,uh?
Gli dissi che la mia storia a Hoylake era finita. John fece un ghigno e
disse che mi trovava incredibilmente sexy e che mi aveva sbavato dietro
per tutto il trimestre."per la cronaca"aggiunse poi "basta con
'signorina perbenino'.Da questo momento, sarai Cyn"
Tornammo alla realtà quando mi resi conto che stavo per perdere l'ultima
corsa della sera.
Ci rivestimmo correndo di volata alla stazione, dove riuscimmo a darci
un bacio al volo prima che salissi in carrozza.
Cosa fai domani, il giorno dopo e quello dopo ancora? Urlò john mentre
io lo salutavo dal finestrino".
Abbastanza allarmanti le pagine nelle quali Cynthia racconta di quando
John la schiaffeggiò: ""Una sera eravamo ad una festa e John perse la
testa quando qualcuno gli disse che io e Stuart stavamo ballando
insieme. Appena vidi la faccia di John mi fermai immediatamente e, come
tante altre volte, lo rassicurai dicendo che amavo solo lui.
Sul momento sembrò accettarlo, ma il giorno dopo al college, mi seguì
nel seminterrato, nel bagno delle ragazze.
Quando uscii era lì che mi aspettava, con la faccia scura e, prima che
potessi dire una sola parola, mi colpì in faccia, mandandomi a sbattere
contro i tubi sul muro alle mie spalle.
Senza una parola se ne andò lasciandomi stordita, turbata e con la testa
dolorante.[...]Philla sua migliore amica.]aveva ragione: dovevo tagliare
con John.
Per settimane fui incrollabile nella decisione di non vedere John.
Arrivai a uscire con un ragazzo che abitava vicino a me e feci del mio
meglio per recuperare il lavoro arretrato per il college. Mi ero tolta
John dalla testa.
Ma non era facile perchè tutti i giorni lo vedevo in giro per il
college: mi cercava con lo sguardo in mensa o durante le lezioni e
quando gli occhi si incontravano, l'istante prima che io li
distogliessi, in quell'istante capivo che ancora ci volevamo bene, più
che mai.
Gli amici mi dicevano che John sentiva la mia mancanza e certamente lui
mancava a me: il suo umorismo, la sua musica e la sua passione.
Dopo tre mesi,mi telefonò chiedendomi di tornare con lui.
Gli ci volle tutto quel tempo per trovare il coraggio, si scusò per
avermi colpita e disse che non sarebbe successo mai più.
Mi ci volle un intero secondo per rispondere di sì.
John mantenne la parola, si i vergognava profondamente per quello che
aveva fatto: credo che constatare che era in grado di colpirmi lo avesse
sconvolto.
Così, anche se verbalmente continuò ad essere acido e
scortese,fisicamente non esercitò mai più violenza nei miei confronti."
1979
il 27 maggio John acquistò un'intera pagina del New York Times per
pubblicare a sue spese una "Lettera d'amore di John e Yoko a tutti
coloro che ci hanno chiesto come, quando e perché", per dire che erano
vivi, che si amavano ed erano felici con il loro figlio Sean.
Vale veramente la pena di leggerla; "Negli ultimi dieci anni ci siamo
accorti che ogni cosa che desideravamo si avverava a tempo debito, buona
o cattiva, in un modo o nell'altro.
Abbiamo continuato a dirci che uno di questi giorni avremmo dovuto
organizzarci e desiderare solo cose buone. Poi è arrivato il nostro
bambino! Eravamo felicissimi e allo stesso tempo ci sentivamo molto
responsabili. Ora i nostri desideri avrebbero influenzato anche lui.
Abbiamo sentito che era ora di finirla con le discussioni e metterci a
rivedere i nostri meccanismi di desiderio: la Pulizia Primaverile delle
nostre menti! E stato un lavoro grosso.
Ci capitava di trovare nei vecchi armadi della nostra mente cose che non
sapevamo di possedere ancora, cose che avremmo sperato di non trovare
più.
Facendo le pulizie, abbiamo cominciato anche a notare molte cose che non
andavano nella nostra casa: c'era una mensola che non avrebbe mai dovuto
neanche stare là dove stava, un quadro che cominciava a non piacerci
più, e c'erano due stanze tetre che sono diventate luminose e ariose
quando abbiamo buttato giù il muro che le divideva.
Abbiamo cominciato ad amare le piante: e pensare che all'inizio eravamo
convinti che le piante ci rubassero l'aria!
Abbiamo iniziato ad apprezzare il ritmo frenetico della città che di
solito ci disturbava. Commettevamo molti errori e ancora ne facciamo.
In passato abbiamo speso un mucchio di energia per cercare di ottenere
qualcosa che pensavamo di volere, ci chiedevamo perché non riuscivamo a
ottenerlo, per poi scoprire che uno dei due o tutt'e due non lo volevano
veramente.
Un giorno abbiamo ricevuto un'improvvisa pioggia di cioccolato da
persone di tutto il mondo. "Ehi, che è "sta roba? Noi non mangiamo mica
roba dolce! Chi è stato a desiderarla?" Ci siamo messi a ridere. Abbiamo
scoperto che quando tutt'e due desideravamo una cosa all'unisono,
succedeva più in fretta.
Come dice la Bibbia, «là dove ci sono due riuniti nel mio nome». E vero.
Due sono tanti. Un potentissimo seme di pulizia.
Stiamo iniziando sempre di più a desiderare e pregare. Le cose che
abbiamo cercato di conquistare in passato facendo il segno della pace,
adesso cerchiamo di ottenerle attraverso il desiderio. Non lo facciamo
perché è più semplice. Desiderare è più efficace che sventolare
bandiere. Funziona. E come una magia. La magia è semplice. La magia è
reale. Il segreto è sapere che è semplice, e non ucciderla con rituali
elaborati che sono segno di insicurezza. Quando qualcuno è arrabbiato
con noi, gli disegniamo nella nostra mente un'aureola attorno alla
testa. E lui smette di essere arrabbiato con noi? Be', non si sa.
Sappiamo però che da quando gli disegniamo attorno l'aureola,
improvvisamente per noi inizia ad assomigliare a un angelo.
Questo ci aiuta a sentire affetto verso le persone, a ricordarci che
ognuno ha una sua bontà dentro, e che tutte le persone che vengono da
noi sono angeli travestiti che ci portano doni e messaggi
dall'Universo. La magia è logica. Provateci qualche volta.
Abbiamo ancora molta strada da fare. Sembra che più facciamo pulizia,
più velocemente funzioni il processo di desiderare e ricevere. La casa
adesso è diventata molto comoda. Sean è bellissimo. Le piante crescono.
I gatti fanno le fusa. La città risplende, che ci sia il sole, la
pioggia o la neve. Viviamo in un universo bellissimo. Siamo riconoscenti
ogni giorno per la pienezza delle nostre vite. Non è un eufemismo.
Sappiamo che la città, il paese, la terra stanno affrontando tempi molto
duri e che si respira terrore. Però il sole splende ancora, noi siamo
ancora insieme e fra di noi c'è amore, e anche nella nostra città, nel
paese, sulla terra.
Se due persone come noi stanno facendo delle loro vite quello che ne
stiamo facendo noi, ogni miracolo è possibile! E vero, in questo momento
ci farebbe comodo qualche grosso miracolo. Il punto è riconoscerli
quando ti succedono ed esserne riconoscenti. Prima si manifestano in una
forma ridotta, nella quotidianità, poi vengono a fiumi, a oceani.
Andrà tutto bene! Il futuro della terra è nelle mani di tutti noi.
Molte persone ci inviano tutti i giorni energia emotiva spedendoci
lettere o telegrammi, venendo a bussarci al cancello o semplicemente
inviandoci fiori e bei pensieri. Noi li ringraziamo tutti e li
apprezziamo perché rispettano il nostro spazio e la nostra calma, di cui
abbiamo bisogno. Grazie per tutto l'amore che ci mandate. Noi lo
sentiamo tutti i giorni. Anche noi vi amiamo. Sappiamo che vi
preoccupate di noi. Ed è bello. Ecco perché volete sapere che cosa
stiamo facendo. Ecco perché tutti ci fanno tante domande. Noi lo
capiamo. Be', ecco cosa abbiamo fatto in questo periodo. Speriamo che
voi abbiate lo stesso spazio e la stessa calma nella vostra mente per
far avverare i vostri desideri.
La prossima volta che pensate a noi ricordatevelo, il nostro silenzio è
un silenzio d'amore e non di indifferenza.
Ricordatevi che noi scriviamo nel cielo invece che sulla carta... là c'è
la nostra canzone. Alzate gli occhi e guardate il cielo. Là c'è il
nostro messaggio. Alzate gli occhi ancora e guardatevi attorno e vedrete
che state camminando nel cielo, che arriva fino a terra. Facciamo tutti
parte del cielo, più che della terra. Ricordatevi che vi vogliamo bene".
Da
questa lettera si intuisce che John, se fosse vissuto più a lungo,
avrebbe rivisto le sue posizioni più radicali ma non sarebbe diventato
un reazionario come ha voluto far credere Fred Seaman, ex assistente
personale dell'ex Beatle dal 1979 fino al giorno del suo assassinio,
apparendo nel documentario diretto da Seth Swirsky "Beatles stories"
girato nel 2014. Swirsky afferma che John era ormai imbarazzato dalle
sue "vecchie" prese di posizione radicali. "Lennon mi fece chiaramente
capire che, se fosse stato americano, avrebbe votato per Reagan perché
disprezzava Carter" aggiungendo "mi risultò palese che aveva cambiato
completamente idee rispetto a quelle che professava prima. Nel 1979 e
nel 1980 era una persona molto differente da quella che era stata quando
compose 'Imagine'".
Meno male che per contestare simili assurdità è subito sceso in campo il
grande amico e 'ex PR di Lennon, Elliot Mintz. "da quando ho conosciuto
John, nel 1971, e sino alla fine", ha detto Mintz, "tutte le cose che
aveva espresso in 'Imagine' facevano parte del suo sistema di valori. E
fu così sino all'ultimo respiro. Quanto è stato affermato sono
sciocchezze. Se si ascoltano le ultime interviste rilasciate da John,
non si può non sentire che le sue parole, le cose in cui credeva, erano
le stesse che propugnava nel 1971. Fred Seaman ha una visione
revisionista e distorta della storia .A quanto pare la memoria gli è
tornata solo quando si è avvicinata la data di pubblicazione del
documentario".
1980
14 novembre: esce it LP Double Fantasy.
Dopo
cinque anni di silenzio John Lennon riprende la sua attivita
discografica con questo dialogo fra un uomo e una donna (John e Yoko),
su pregi e difetti della vita in due.
Da un punto di vista stilistico siamo quasi ad un ritorno alle « origini
» (non per nulla il primo brano si intitola "Just Like Starting Over",
cioé, "proprio come ricominciare da capo!, dall'andaento stupendamente
melodico della ballata, stile primi-Beatles.
8 dicembre: ecco uno stralcio da un'intervista rilasciata da Lennon e
registrata dalla "RKO Radio: "dobbiamo ringraziare Dio, o chiunque ci
sia lassù, per essere tutti sopravvissuti.
Siamo sopravvissuti al Vietnam, al Watergate, al tremendo sconquasso del
mondo.
Noi fummo ai vertici negli anni Sessanta. Adesso e cambiato. Mi
incammino verso un futuro sconosciuto: ma sono ancora qui e fin quando
c'è vita c'è speranza".
Il pomeriggio dell'8 dicembre John, uscendo dalla sua residenza nel
palazzo The Dakota in Central Park a Manhattan, con la moglie Yoko Ono,
si trovò davanti la guardia giurata Mark David Chapman che gli chiese di
firmare un autografo sulla copertina del suo ultimo album Double
Fantasy.
Era presente a questa scena il fotografo Paul Goresh che immortalò Mark
David con John mentre il primo diceva al suo idolo "Tutto qui?"
Dopo quattro ore John e Yoko Ono ritornarono alla loro abitazione e
ritrovarono davanti all'entrata Chapman che con un «Ehi, Mr. Lennon!»,
gli esplose contro cinque colpi di pistola.
John cadde al suolo perdendo i sensi dopo aver detto i was shot (mi
hanno sparato), morendo poco dopo, al Roosevelt Hospital.
Al momento dell'omicidio il custode del Dakota Building, Mr. Perdomo,
gridò a Chapman: "Lo sai che cosa hai fatto?" ottenendo dall' omicida la
risposta "si, ho appena sparato a John Lennon" accompagnata dall'atto di
tirare fuori la sua copia de Il giovane Holden di Salinger, per
leggerne qualche pagina in attesa dell'arrivo della polizia.
Tre ore
dopo l'arresto Chapman disse: "I'm sure the large part of me is Holden
Caulfield, who is the main person in the book.
The
small part of me must be the Devil." (Sono sicuro che una grossa parte
di me sia Holden Caulfield, che è il protagonista del libro. Una piccola
parte di me deve essere il diavolo).
Qualche anno dopo,spiegò in una celebre intervista: mi sembrò l’unico
modo per liberarmi dalla depressione cosmica che mi avvolgeva. Ero un
nulla totale e il mio unico modo per diventare qualcuno era uccidere
l’uomo più famoso del mondo, Lennon.
A otto anni ammiravo già i Beatles, come tanti altri ragazzini. Ma non
ho mai pensato che Lennon fosse mio padre. E si sbaglia anche chi
sostiene che mi credevo `il vero Lennon´ o che lo amavo alla follia.
Mi sentivo tradito, ma a un livello puramente idealistico. La cosa che
mi faceva imbestialire di più era che lui avesse sfondato, mentre io no.
Eravamo come due treni che correvano l’uno contro l’altro sullo stesso
binario. Il suo «tutto» e il mio «nulla» hanno finito per scontrarsi
frontalmente. Nella cieca rabbia e depressione di allora, quella era
l’unica via d’uscita. L’unico modo per vedere la luce alla fine del
tunnel era ucciderlo».
INTERVISTA A IOHN LENNON
di Alberino Daniele Capisani
New York, gennaio 1977
Il Dakota è un grande, massiccio edificio che si affaccia sulla parte
Ovest del Central Park di New York, come una nave solida e sicura su
acque strane.
Dalle sue finestre puoi osservare la gente veloce e determinata che
scivola ai margini della .strada, i gruppi di impiegati igienisti che si
inseguono in tuta da ginnastica lungo i viali del parco, i bambini con i
palloni colorati, i poliziotti grandi e occhialuti che incrociano come
squali lungo it marciapiede.
Il Dakota è
un'immagine del benessere della wealthy New York, un buon avamposto
nella jungla, un modo di vivere la
frenesia metropolitana dietro la calma dei doppi vetri.
Entrarci è difficile, e lo capisci dalla faccia e dai modi del grosso
custode in divisa che ti analizza da dietro it bancone, seduto al suo
ponte di comando fatto di televisioni a circuito chiuso.
Visto che io rimango, invece di ritirarmi, it custode si alza lento e mi
scivola vicino, perfetto equilibrio di severità e squisita gentilezza,
in attesa che le mie parole facciano precipitare uno o l'altro elemento.
“Yes, Sir?.”, mentre guardo i pulsanti e le leve e gli schermi
illuminati. “I have an appointment with Mr.Lennon, I'm the Italian
journalist he's waiting for” quasi sicuro che a questo punto dovrei
tornarmene fuori sulla strada senza intervista.
Invece il meccanismo scatta, i gesti del grosso uomo in divisa si
fanno solleciti, la faccia sorride e incoraggia i miei movimenti
verso la hall. «Mr Caapisanee, this way please, fourth floon”.
Senza crederci ancora molto, salgo sull'ascensore che mi porterà
all'intervista con John Ono Lennon, « mente » e portavoce dei Beatles
dell'epoca d'oro e grande superstar della musica rock internazionale.
DELLA STRANA FINE DEI BEATLES
Vorrei cominciare questa conversazione parlando della fine dei Beatles.
Sull'argomento sono state dette e scritte milioni di parole, senza che
nessuno sia riuscito a definire bene come sono andate le cose.
In un'intervista a « Rolling Stone » del
1971, tu hai detto che in realtà la fine dei Beatles è cominciata con
la morte di Brian Epstein, nel 1967.
Vedi ancora le cose in questo modo?
Più o meno si. Quando Brian è morto c'è stato un periodo di grosso
sbandamento, in cui davvero non sapevamo più cosa fare e come andare
avanti.
Fino ad allora tutta la strategia, tutte le mosse pubbliche, come le
uscite dei dischi, i concerti, eccetera, era suo compito.
Voglio dire, noi eravamo al punto che non ci pensavamo neanche più, si
occupava lui di tutte queste cose.
Metteva in movimento gli studi, chiamava la gente giusta, conosceva i
tempi adatti.
Ci sapeva fare molto, se ci penso adesso.
Dopo la morte di Brian, Paul ha preso lentamente in mano le cose, e come
se si fosse assunto il compito di tirare lui avanti i Beatles.
Lui questo però lo riconosce. Anche quando gli ho parlato poco tempo fa
per intervistarlo, mi ha detto che in tondo tutto it peso delle
decisioni e delle scelte era ricaduto su di lui.
Paul dice che
fino ad un
certo punto la cosa vi andava bene, eravate d'accordo sul fatto che lui
avesse questo ruolo.
E’stato un dato di fatto, non so se riesco a spiegarlo esattamente.
Poco alla volta si è creata una situazione in cui Paul veniva e diceva
«Va bene, ragazzi, è ora che facciamo un disco ».
E siccome in queste cose è sempre stato molto bravo, noi accettavamo le
cose come stavano.
Questa
«presa del potere» da parte di Paul, e avvenuta subito anche sul piano
della musica che facevate insieme, o solo su quello della
organizzazione?
Mah, non riesco a pensare esattamente ai tempi.
Comunque le due cose erano legate.
La prima occasione in cui Paul ha cominciato a fare molto di più è stata
la storia di « Magical Mistery Tour ».
Mi ricordo che stavamo tornando in aereo dall'America, credo che fosse
l'aprile del 1967, e Paul mi ha passato un foglio con l'abbozzo della
idea.
Io gli ho detto “ma come, fare un film noi?”, mi sembrava difficile
riuscire a mettere in piedi tutta l'organizzazione necessaria..
Però l'idea mi divertiva, e Paul mi ha chiesto di scrivere anch'io delle
idee per la storia.
Cosi ho scritto la sequenza del sogno con la donna grassa e gli
spaghetti e tutto it resto.
« Magical
Mystery Tour » è stato forse it primo insuccesso della storia dei
Beatles. La critica l'ha distrutto completamente, dicendo che era «
spazzatura pretenziosa ».
Gran parte del pubblico natalizio non l'ha di fatto apprezzato, e ha
girato l'irritazione direttamente verso i Beatles in generale.
Questo ha avuto un peso, ha fatto crescere le tensioni tra tu e Paul,
visto che it film era un'idea sua?
Non credo che «Magical Mystery» abbia avuto un gran peso in questo..
Secondo me l’'idea era buona, se poi e venuto fuori male è stato in gran
parte per colpa degli operatori e fotografi e tutta la gente che è
entrata nella cosa senza sapere bene cosa fare.
Comunque dicevi prima che quella è stata la prima occasione in cui Paul
ha preso molto pia controllo sui Beatles.
Be, si. Quasi
tutta la parte musicale è stata sua, di mio a parte « Walrus » non c'e
niente.
Questo come era diventato possibile? Mi ricordo che fin dall'inizio
nell'immagine pubblica tu eri la « mente » dei Beatles,, il leader.
Nelle conferenze stampa eri tu quello che parlava più degli altri,
facevi le dichiarazioni più importanti.
L'idea della gente era che tu musicalmente dessi la direzione ai
Beatles, e credo che fino a un certo punto sia stato effettivamente
cosi.
Come e successo che poco alla volta hai lasciato it tuo posto dominante
per la-sciare via libera a Paul?
Mah, è tutta una situazione che si è creata progressivamente,.
difficile definire i motivi.
Essenzialmente all'interno dei Beatles ho cominciato a non avere più una
situazione di cui ero soddisfatto.
Voglio dire, da « Magical Mystery » in poi c'era questo stato di cose
per cui Paul cercava a tutti i
costi di
mettere in maggior rilievo le cose che faceva lui.
Invariabilmente finiva per dire “Be, ho otto o dieci •canzoni pronte, a
ora di andare in studio a registrare”.
Io di solito non avevo abbastanza materiale, una o due canzoni, ma ormai
la macchina era messa in moto, e il disco veniva fatto con quasi solo le
musiche di Paul.
Però Paul
ha detto molte volte, e l'ha anche ripetuto a me, che quasi sempre
doveva insistere molto per convincerti a preparare del materiale.
E tu di materiale ne avevi sempre pochissimo...
A quel punto non avevo più voglia, non avevo abbastanza energia nervosa
per lottare per e canzoni, dopo aver lottato per farle.
Non avevo l'energia per lottare per farle includere nell'album.
C'e stata tutta la battaglia sui lati A e B dei singoli, e alla fine io
ho detto “Va bene, lasciamo perdere”.
Ogni volta che mandavamo fuori un singolo, Paul premeva perché la sua
canzone fosse sul lato A.
Alla fine ho detto “Non importa, tieniti tutti i lati A, a me le cose
vanno bene cosi”.
Forse sbagliavo, ma io sono fatto in questo modo.
Non riuscivo a stare nella battaglia tutto it tempo, era diventata una
situazione nevrotizzante.
E’ ridicolo, a pensarci adesso.
Questa situazione è peggiorata ancora attraverso it disco bianco, “Let
it be”,
e alla fine “Abbey Road”, che alcuni non considerano nemmeno dei
Beatles, ma it primo di Paul McCartney.
Quali erano a quel punto i vostri rapporti, come musicisti?
Verso la fine non erano un gran che davvero. Lavoravamo per conto
nostro, indipendentemente.
Paul passava un sacco di tempo in studio, magari io mi occupavo di tutte
altre cose, nello stesso periodo, poi ci vedevamo tutti e quattro,
ciascuno faceva sentire il suo materiale.
Qualche volta lavoravamo ancora alle armonie insieme, o facevamo delle
,parti
strumentali per i pezzi dell'altro.
Ma spesso usavamo anche musicisti diversi, avevamo sempre meno da
lavorare.
George per esempio negli ultimi album si è inciso tutti i suoi pezzi
usando musicisti diversi, noi non c'entravamo nemmeno. Eric (Clapton),
Klaus (Voorman) eccetera.
E’ strano pensare che intorno al
'68
la situazione fra di voi fosse in questi termini.
Mi ricordo che, quando il disco bianco doppio è uscito, l'ho trovato
molto bello, un album molto completo, anche se non aveva nessuna idea
rivoluzionaria.
Però a pensarci bene tutti gli elementi ci sono, ascoltando attentamente
si scoprono le diverse tendenze, le diverse strade in cui eravate
individualmente interessati.
All'inizio pensavo che voi aveste voluto coprire ogni possibile tendenza
di quel periodo musicale.
Ma poi viene fuori come in realtà le diverse canzoni fanno parte di
diverse personalità musicali, non escono da una visione unica e omogenea
del come fare canzoni.
Questo è
chiaro. Non credo che un pezzo come «Number Nine » e « Ob-La-Di,
Ob-La-Da » avessero molto in comune.
Ci sono state
delle polemiche tra di voi, per decidere quali pezzi erano da includere?
Più che una polemica, esisteva una discordanza totale su tutto quello
che continuava ad uscire sotto il nome di tutti e due. Pezzi come «
Ob-La-Di, Ob-La-Da », o « Maxwell's Silver Hammer » su « Abbey Road )
non avevano nessuna carta per essere inseriti in un nostro album.
Non avevamo nessun bisogno di
inserirli, solo perche erano pezzi che facevano presa sulla gente. I
Io non avrei voluto avere niente a che fare con cose di quel genere.
Era materiale che avremmo potuto dare a Mary Hopkins, o altra gente a
cui piaceva e che aveva bisogno di canzoni.
Ma a quel punto avevo smesso di preoccuparmi troppo di tutto questo.
Mi preoccupavo, ma avevo smesso di cercare di aggiustare le cose.
L'unico sistema accettabile da tutti sarebbe stato chiudere la
partnership e dire « Arrivederci a tutti ».
Senti,
prima hai accennato a George, dicendo che tutte le sue ultime canzoni le
metteva insieme con tutt'altri musicisti che non i Beatles.
Dopo la rottura dei Beatles George è esploso abbastanza clamorosamente,
con tutto it materiale che probabilmente aveva cominciato ad accumulare
nel periodo dei Beatles.
Molti critici in seguito hanno detto che tu e Paul avete a lungo
sistematicamente sminuito e limitato la sua capacità di scrivere
canzoni, perché ormai era stabilito che tutto it vostro materiale era «
Lennon & McCartney
Ti sei mai sentito in colpa a questo proposito?
Adesso non ho più nessun motivo di sentirmi in colpa, perché George è
riuscito ad essere pienamente riconosciuto per quello che vale, anche se
magari
un po' più tardi di noi.
E credo anche che in tutto il periodo con i Beatles, George non abbia
solo accumulato frustrazioni, ma si sia fatto anche una discreta scuola
di musica.
Perché c'è stato un periodo, verso la fine, in cui ho cominciato a
rendermi conto che io e Paul avevamo dato troppo per scontato it fatto
che George avesse diritto al massimo ad un paio di pezzi per album,
mentre tutto it resto era nostro.
E poi naturalmente c'è tutta la faccenda dei 45, che erano sempre
«Lennon & McCartney '»
E i singoli naturalmente sono un sacco di soldi in diritti d'autore.
Mi ricordo che a una delle ultime riunioni alla Apple prima .della
rottura, George diceva “la fregatura è che io spendo come voi, ma
guadagno molto meno”
Questo era proprio vero, me ne rendo canto.
Come è
avvenuta la spaccatura dei Beatles?
I motivi li hai chiariti perfettamente, ma vorrei sapere come sono
andati i fatti.
A un certo punto mi sono reso conto che era ridicolo continuare la lotta
per lo spazio sugli album ogni ,volta che lavoravamo insieme.
Mi sono reso canto che la mia strada e quella di Paul erano ormai del
tutto separate.
E allora gli ho parlato e glielo ho detto chiaramente.
Quando e
successo questo, quando ne hai partato esplicitamente?
Credo che fosse nell'ottobre del 1969
Quindi e stato dopo il tuo concerto a Toronto con la Plastic Ono Band,
che è del settembre.
Dunque tu a quel punto già avevi cominciato a battere
una strada diversa per conto tuo.
Mi racconteresti un attimo la storia del concerto di Toronto?
Be, John Brower mi •ha telefonato da Toronto dicendo che mi mandava i
biglietti per andare a sentire Rock'n'Roll Revival Festival, dove
avrebbero suonato Chuck Berry, Little Richard e Jerry Lee Lewis..
Mi ha detto «Spero che tu venga domani a sentire it concerto, perché ne
vale la pena».
Io ho deciso subito di andarci, ma per suonare
Quando glielo ho detto, John non ci voleva credere, era esterrefatto.
Ci credo! Del resto,nessuno dei Beatles aveva più suonato dal vivo
dall'ultimo concerto a San Francisco, nell'agosto del
'66.
Infatti, dopo avergli promesso che sarei andato mi sono pentito quasi
subito, perche l'idea mi terrorizzava.
Però sulla scia del'l'entusiasmo per l'idea ho telefonato subito a Eric
e a Klaus e gli ho chiesto se volevano venire con me a suonare.
Eric Clapton non si riusciva a trovare, e fino all'ultimo momento siamo
stati incerti se andare o no.
. Ma mezzora
prima che l’aereo buono partisse, ha telefonato a Tittenhurst tutto
trafelato, e ha detto che era entusiasta dell'idea.
Alla batteria abbiamo chiamato Alan White, che faceva i session man alla
Apple e mi piaceva molto. In aereo eravamo •tutti cosi agitati che non
abbiamo avuto nemmeno it tempo di provare i pezzi.
Quando siamo arrivati era it panico puro.
Ho vomitato per dieci minuti di ,seguito, ero sconvolto dall'idea.
Ma appena siamo stati sul palco le cose sono andate avanti da
sole.
Abbiamo cominciato con «Blue Suede Shoes », abbiamo fatto «Money» ,
«Dizzy Miss Lizzy », « Yer Blues », che era l'unico pezzo che avevo già
suonato con Eric.
Poi abbiamo chiuso con « Give Peace A Chance», che non finiva più, e con
tutta la gente che si era unita al coro e tutti i musicisti sul palco a
suonare con noi è stato bellissimo.
La cosa più ridicola è che non mi ricordavo più le parole di nessuna
canzone.
Le inventavo man mano, tanto nessuno se ne accorgeva.
C'era un'atmosfera incredibile, Gene Vincent è venuto da me in lacrime
subito dopo, mi ha detto «John, ti ricordi Amburgo? Ti ricordi i vecchi
tempi? ».
Quando noi abbiamo finito i nostri cinque pezzi, Yoko è salita sul palco
e ha fatto due suoi numeri.
Il primo aveva una parte ritmica abbastanza marcata, ma it secondo era
del tutto folle, sperimentale.
Un po' nel genre di nosenso che ha fatto a Cambridge nel 1969.
Poi se ne è venuta via, lasciando tutti gli amplificatori .su al ,massimo,
come un battito di mani ampilificato al massimo. Wow-ow-Wow!
Dopo cinque minuti abbiamo chiuso tutto e it concerto era finito.
Penso che
questa sia stata un'esperienza molto importante, nella tua ricerca di
una strada diversa da quella dei Beatles.
Probabilmente questo ha avuto anche un peso sulla tua decisione di
lasciare i Beatles, non è stato cosi?
Be, questa è stata la cosa che mi ha fatto decidere, effettivamente.
Ero in una situazione in cui non me ne fregava più niente di incidere
dischi, fare concerti o scrivere canzoni, tutto perché, ero
completamente saturato dalla situazione dei Beatles.
In
quei termini fare musica non mi interessava
Poi c'è stata
questa cosa del concerto di Toronto, e per quanto fosse stata una cosa
improvvisata e basata sulla emotività del momento, mi ha dato l'idea che
potevo ancora suonare e divertirmi allo stesso tempo.
Si, è vero che Toronto ha avuto un grosso peso.
Come mai
allora la divisione ufficiale è venuta parecchio dopo?
§
Dopo Toronto sono tornato a Londra e ho parlato con Allen (Klein) di
tutta la situazione.
Gli ho spiegato che era ridicolo e inutile cercare di mantenere in piedi
la baracca dei Beatles.
Lui mi ha detto che capiva benissimo il mio punto di vista, ma che fare
una mossa del genere in quel momento sarebbe stato un disastro.
C'era tutta quella pazzesca situazione legale con la Apple, e tutte le
menate legali sui diritti delle nostre canzoni, e apparentemente fare
esplodere it caso della divisione in quel momento avrebbe complicato
tutto.
Però le cose erano troppo tese perché io potessi ignorare la faccenda
con Paul, e infatti ne ho parlato molto chiaramente.
Mi ricordo che lui era tonato alla carica dicendo che era ora di
preparare uno special per la televisione e una nuova serie di concerti
dal vivo.
Continuava ad insistere, senza nemmeno sentire quello che io gli dicevo,
senza capire che era ridicolo insistere con idee del genere in un
momento come quello.
Cosi alla fine sono esploso, e gli ho detto: «-F » finita!
Non ne parliamo più. Però ho mantenuto la parola che avevo dato ad
Allen, di non fare uno scandalo e di non parlare a nessuno della
decisione, finché tutte le questioni legali non si fossero
sistemate un
po'.
Poi, di punto in bianco, dopo sei mesi che non ci parlavamo neanche,
Paul mi ha telefonato e ha detto «Faccio anch'io quello che state
facendo tu e Yoko.
Faccio uscire un album mio e Iascio il gruppo .
Il che naturalmente mi ha stupito abbastanza, visto che fino a quel
momento lui era stato ,quello che insisteva di più a
mantenere i Beatles insieme.
Il giorno dopo leggo i giornali del mattino, e tutti i titoli parlano di
Paul che ha ,deciso di lasciare i Beatles e di andarsene da
solo.
Ecco che Paul •aveva deciso di fare un avvenimento della separazione..
E’stato abbastanza tipico del suo modo di fare di allora
0 YOKO 0 MORTE!
Prima parlavi delle differenti strade musicali per cui ormai tu e Paul
stavate procedendo.
La tua strada era indubbiamente influenzata da Yoko Ono e dalle sue
idee.
Del resto, dal vostro incontro nel maggio del
1968, la sua influenza non si è limitata alla musica, visto che avete
cominciato ad occuparvi insieme anche di altre manifestazioni
artistiche.
Mi ricordo che una delle prime iniziative insieme è stata l'« Acorn
Event » alla National Sculpture Exhibition, alla Coventry Cathedral.
All'epoca l'idea di interrare due piantine nel corso di una rassegna
prestigiosa di scultura aveva provocato un grosso scandalo nel mondo
culturale.
In seguito ti sei avvicinato ancora più alle esperienze concettuali di
Yoko, con le mostre e i film eccetera.
Nella musica come ha funzionato questa influenza
Non so, non è stata subito un'influenza specificamente musicale.
Yoko non si occupava particolarmente di musica, prima di incontrarmi,
anche se parecchi anni prima aveva studiato composizione al Sarah
Lawrence College di New York.
Abbiamo cominciato ad esplorare insieme delle nuove possibilità, fin
dalle prime volte che siamo stati insieme.
La prima volta che siamo stati insieme Yoko è venuta a casa mia nel
mezzo della notte, e io le ho
fatto
sentire tutti i nastri che avevo.
Siamo ,andati avanti per delle ore a sentire tutto quello che
avevo fatto per conto mio negli ultimi tempi, del materiale da commedia,
spunti per canzoni, musica elettronica
Certe cose la interessavano, e mi diceva man mano quello che ne pensava.
Poi ha detto “adesso facciamo ,della
musica noi”
Cosi abbiamo fatto «Two Virgins ».
Abbiamo usato tutto quello che potevamo usare nella stanza, nastri,
dischi, it pianoforte, la radio, percussioni. Yoko faceva vocalizzi.è
stato un incontro di due persone attraverso la musica.
E’ stata un'esperienza incredibile.
Quali
sono state le reazioni degli altri Beatles di fronte al fatto che sempre
più hai cominciato a prendere una strada più astratta e sperimentale,
insieme a Yoko?
Mah, non è che gli altri abbiano reagito in particolare alle mie nuove
tendenze musicali.
Hanno reagito soprattutto alla presenza di Yoko di fianco a me.
Quello è stato un periodo orribile, l'ho già detto un sacco di altre
volte.
Penso che la vedessero come un'intrusa, avevano l'atteggiamento di chi
dice
“cosa vuole questa qui?”
E in quel periodo io ero costantemente insieme a lei, quindi l’ostilità
era direttamente anche verso di me.
Paul non faceva nemmeno finta di essere gentile, si vedeva che non
la poteva soffrire, e non poteva
soffrire che io mi occupassi tanto .di lei invece di occuparmi dei
Beatles.
Yoko era estremamente naïve nel suo modo di fare con gli altri.
Certe volte quando eravamo riuniti per provare del materiale, lei veniva
dentro e voleva cominciare a improvvisare qualcosa, come potevamo fare
io e lei insieme.
Invece c'era questa
freddezza
estrema, sentivi l'ostilità cosi chiaramente.
Alla fine mi sono reso conto che non potevo essere legato ai Beatles e a
Yoko allo stesso tempo.
Allora ho scelto di essere con Yoko e mandare al diavolo tutto it resto.
Era l'unica cosa giusta che potevo fare.
Durante tutto il primo periodo in cui hai cominciato ad essere molto
unito a Yoko e a lavorare insieme a lei, a passare con lei tutto il tuo
tempo, gran parte del pubblico che fino ad allora ti aveva seguito ha
avuto più o meno lo stesso atteggiamento degli altri Beatles.
Pubblico e critici erano irritati dall'intrusione, seccati dal fatto che
attraverso lo sperimentalismo ti allontanassi dal filone più decifrabile
del rock & roll, a cui eri stato legato fino allora.
Pensandoci adesso, ti sembra che ci fosse qualche ragione valida in
questo atteggiamento?
Non ti sembra che forse eri davvero scivolato per influenza di Yoko in
un campo che non ti apparteneva?
So benissimo di essere un musicista di rock & roll, se è questo che vuoi
dire, so bene qual'e la musica che mi appartiene.
Ma questa è una cosa che so adesso più che mai.
Non ha niente a che vedere con l'atteggiamento ottuso e velenoso della
gente di fronte a qualunque mossa inaspettata.
Parlando generalmente, incontrare Yoko mi ha aperto moltissime
prospettive che non riuscivo nemmeno a vedere prima.
Comunque da quando la tua unione con Yoko e divenuta pubblica e
dichiarata, l'atteggiamento generale verso di te è molto cambiato.
La benevolenza
verso il
leader dei Beatles si è trasformata in aperta ostilità verso il
miliardario eccentrico che si permetteva di fare scandalo.
Ci sono un sacco di episodi a questo proposito, dall'arresto per droga
dell'ottobre
1968 (che
avrebbe causato poi tutte le difficoltà per il visto americano), al
boicottaggio del vostro album “Two Virgins”, considerato osceno, alle
interrogazioni in Parlamento riguardo it tuo comportamento.
E’ stato davvero un periodo pesante?
E’ stato un periodo molto duro,
anche se riuscivo
a non
pensare molto a tutto quello che veniva fatto e detto contro di noi.
Per fortuna eravamo talmente innamorati l’uno dell'altra, che ce ne
fregavamo di tutto it resto.
Però certe cose sono state orrende, come la storia dell'arresto, che è
stata l'esperienza più allucinante della mia vita.
A quel punto ci stavano usando come un simbolo, un simbolo da colpire.
Il sergente Norman Pilcher della Narcotici di Scotland Yard aveva
sistematicamente falsificato tutto per fare it colpo.
Voleva fare il grosso colpo per ,avere la promozione, e Yoko
Ono e John Lennon erano proprio il bersaglio adatto.
Alla fine siamo riusciti a dimostrare come sono andate le cose, abbiamo
dovuto farlo per i giudici americani.
Ma all'epoca tutti si scagliavano contro di noi, erano riusciti a
montare la gente in un modo incredibile.
Mi ricordo che quando siamo usciti dalla prima udienza a Marylebone
c'erano decine di poliziotti per impedire che trecento persone ci
saltassero addosso.
C'era davvero un clima di linciaggio.
Poi c'è stata tutta la storia di “Two Virgins” che e arrivata davvero al
massimo del grottesco.
Avevamo fatto noi le fotografie per la copertina, con un comando a
distanza.
Erano foto incredibilmente innocenti, con ,noi nudi sul
letto.
Eppure a successo il più incredibile casino intorno a tutta la faccenda,
con la EMI che si e rifiutata di distribuire il disco.
Se la Track Records non avesse accettato la distribuzione, non saremmo
nemmeno riusciti a mandarlo nei negozi.
In America è successa la stessa cosa, la Capitol non ha voluto saperne,
e ha dovuto occuparsene la Tetragammation, che era una compagnia
piccolissima.
Mi ricordo che nel New Jersey, in qualche posto nel New Yersey, la
polizia ha sequestrato trentamila copie, dicendo che il disco era
pornografico.
Intanto, mentre tu e Yoko continuavate la vostra strada sperimentale,
attraverso esibizioni, mostre d'arte e film, i Beatles erano formalmente
ancora in piedi.
II disco doppio Bianco è uscito alla fine del
1968.
E’ curioso pensare che a quel punto tu eri già cosi lontano da quel
genere di cose, e il pubblico che comprava il vostro ultimo disco non ne
sapeva ancora quasi niente.
L'idea era che ci fosse ancora questo grosso gruppo perfettamente
funzionante...
Pensandoci adesso, le mie canzoni sul « White Album » sono forse le
miglioriil che avessi pubblicato fino a quel momento.
In particolare « I'm So Tired » e « Happiness is A Warm Gun » mi
piacciono ancora tantissimo.
All'inizio del
'69 vi
siete messi a registrare “Let It Be”, in una atmosfera che immagino
fosse non proprio ideale
Si, l'esperienza di “Let It Be” è stata frustrante e spiacevole come
nessun'altra prima.
Come al solito e stato Paul a spingere perché andassimo di nuovo in
studio, e come se non fosse abbastanza ha avuto anche l'idea di
ricavarne un film.
Ne aveva parlato varie volte tempo prima, ed era convinto che dovessimo
fare qualcosa a tutti i costi per far vedere al nostro pubblico che
eravamo ancora vivi, visto che avevamo smesso da tempo di fare concerti
e apparizioni dirette.
Ma tutta l'esperienza è stata orrenda.
Era ridicolo pensare di poter ricavare qualcosa di buono alle otto del
mattino negli studi di Twickenham, sotto i riflettori e le cineprese e
con tutta la troupe cinematografica intorno.
Ma Paul ormai aveva costruito tutta l'idea, e non c'era niente da fare.
Detesto essere polemico, perché a questo punto le cose fra noi due sono
più che chiarite, ma tutta la storia di « Let It Be » era disegnata da
Paul perché gli andasse come un vestito su misura.
Faceva tutto lui, organizzazione, arrangiamenti. Tutti noi avevamo del
tutto perso interesse nella cosa, non ci importava niente di come
sarebbe andata a finire.
Mi ricordo di un pomeriggio in cui io e Ringo ci siamo addormentati sui
cursori del mixer, mentre Paul impazziva per tener viva l'attenzione.
Alla fine ci siamo trovati con 29 ore di nastri di cui non sapevamo cosa
fare.
Erano le porcate peggiori che avessimo mai registrato, e la cosa più
ridicola che •c'era anche tutto il film, tutta la messa in scena.
CONTINUARE A CORREGGERE
Durante la lavorazione di « Let It Be » Yoko era sempre presente. Ma e
anche intervenuta atti-vamente nella musica?
Non
è intervenuta ,molto, perché eravamo tutti e due poco
interessati, con l'unica differenza che io ero costretto a fare qualcosa
e lei no.
Poi c'era tutta questa ostilità aperta .da parte degli altri.
L'unica cosa che abbiamo registrato con Yoko è stata una lunga jam con
tutto it gruppo, e Paul l'ha deliberatamente voluta escludere dal
montaggio definitivo.
Intanto, parallelamente, tu e Yoko tenevate i primi concerti di
musica sperimentale. Mi ricordo di aver letto una recensione del
concerto che avete tenuto alla Lady Mitchell Hall di Cambridge, nel
marzo del '69.
Un critico era motto impressionato dalla fusione dei vocalizzi di
Yoko con le tue sperimentazioni sonore alla chitarra elettrica.
Diceva che era un'esperienza straordinaria, e che il suono era
costantemente sul punto di provocare una vera sofferenza in chi
ascoltava.
Non mi ricordo bene di quel
concerto in particolare, ma è stato un periodo di ricerca interessante.
Dico anche dal punto di vista dell'uso della chitarra.
So di non avere una grande tecnica, e ho rinunciato da tempo a tentare
di suonare come Eric. Però credo di riuscire a ottenere quello che
voglio.
All'epoca di cui parli cercavo di tirare fuori il massimo di elasticità
e flessibilità di suono, anche al di là di uno schema armonico.
Giocavo molto sul feedback e sulla distorsione, era un discorso molto
simile a quello che Yoko faceva con la voce.
Avevate anche cominciato a
lavorare molto con la cinepresa. Avete realizzato nel giro di poco tempo
una serie di cortometraggi, fra cui «Two Virgins ».
E’ stata una scoperta improvvisa, questo tuo interesse per it cinema?
No, per niente. Il cinema mi aveva sempre affascinato moltissimo.
L'atmosfera che si crea intorno alle riprese di un film mi è sempre
sembrata magica, fin da quando l'ho vissuta dal di dentro con i film di
Lester, che adesso forse fanno ridere, ma che allora erano molto
divertenti da fare.
Con Yoko abbiamo scoperto una dimensione diversa, usando it cinema al di
la di uno schema prestabilito.
Per un lungo periodo la cosa mi ha preso sempre di più
Nell'aprile del '69, dopo it vostro matrimonio a Gibilterra,
c'è stato it primo famoso Bed-in all'Hil-ton di Amsterdam. Come è nata
l'idea?
L'idea è stata di Yoko. Per due mesi prima del nostro matrimonio
abbiamo studiato un sistema per attirare l'attenzione della gente sugli
slogan per la pace che stavamo lanciando.
L'idea era di creare abbastanza attenzione senza provocare rivolte a
Trafalgar Square e finire tutti subito in galera.
Io credo che per l'epoca in cui l'abbiamo fatto l'idea fosse molto
buona.
Almeno siamo riusciti a fare scrivere quello che dicevamo sui giornali
di quasi tutto il mondo.
I vostri Bed-ins sono stati criticati quasi da tutti.
Da un lato naturalmente l'establishment li considerava una
manifestazione scandalosa e indegna, il gesto esibizionista di un
giovane molto ricco, dall'altra i giovani impegnati ili guardavano con
sospetto, giudicandoli un'idea smaliziata per farti nuova pubblicità.
Tenevi conto di queste reazioni?
Quando abbiamo
fatto i Bed-ins ricevevamo centinaia di lettere ogni giorno, quasi tutte
di gente che non era d'accordo con l'idea.
La reazione tipo era di chi ,diceva “Invece di spendere
tutti quei soldi mandateli
direttamente alla gente del Biafra che muore di fame” , o cose del
genere.
Ma questo tipo di cose le avevo già fatte.
Io rispetto chi decide di distribuire i suoi soldi in carità, ma non
credo che la carità possa risolvere nessun problema.
Questo era quello che rispondevamo allora.
Siamo noti, siamo nella posizione di chi riesce a concentrare
l'attenzione generale intorno a quello che dice, quindi ne vogliamo
approfittare per fare circolare queste idee.
A quei tempi ho letto da
qualche parte un discorso che tu facevi a questo proposito, parlando di
“ media saturation” .
Secondo te it fatto di concedere decine e decine di interviste al
giorno, rilasciare continuamente nuove dichiarazioni, e essere tutto it
tempo sui giornali, non è stato pericoloso per la tua immagine?
Voglio dire, tutte le pop star del mondo calcolano in modo meticoloso la
quantità e i tempi di uscita delle informazioni sul proprio conto.
E’ un equilibrio difficilissimo, da cui dipende direttamente la durata e
la solidità di una celebrity sempre precaria.
Non credi di aver rischiato di bruciarti» seriamente, con questa
eccessiva esposizione?
E’ stato un rischio di cui tenevo conto. La gente della Apple
mi veniva a parlare, e diceva “ una cosa fantastica, John”, è tutto
giustissimo, però non esagerare.
Cerca di fare un po' meno interviste e dichiarazioni..
Avevano it terrore che nel giro di poco tempo nessuno ne volesse più
sapere di me. Adesso mi rendo conto che era una paura abbastanza
giustificata.
Per giocare con le informazioni bisogna essere molto abili.
Il potere oggi è tutto nelle informazioni, it potere se lo prende chi lo
sa usare.
Nel periodo dei Bed-ins non ti occupavi molto di musica?
In genere ero occupato da troppe
altre cose.
Però abbiamo fatto “Give Peace a Chance”, che è diventato una specie di
inno alle manifestazioni per la ,pace in America.
L'ho composta nel letto dell'hotel a• Montreal, credo che fosse it
maggio del 1969.
Come mai avevate scelto
Montreal?
Perché era it posto piu
vicino all'America, senza essere in America, dove non ne volevano sapere
di farci entrare.
Pensavamo di andare negli Stati Uniti insieme a Ringo, che ci stava
andando con Peter Sellers per ,girare « Magic Christian ».
Avevamo già fatto mettere i bagagli sulfa Queen Elisabeth II, quando
abbiamo saputo che la domanda di visto era stata rifiutata.
Allora siamo andati prima alle Bahamas, ma non andava bene perché era
caldo e inospitale, cosi abbiamo deciso per Montreal.
Per tornare ai Beatles, l'ultima volta che vi siete trovati
insieme in uno studio di registrazione e stato per fare « Abbey Road ».
Come e stato?
Mah, non vorrei neanche più parlarne. Io non lo considero nemmeno un
album dei Beatles.
A quel punto le cose erano ancora peggio di quando abbiamo fatto “Let
It Be”. Essenzialmente era Paul McCartney che passava settimane nello
studio incidendo tutte le parti, era in pratica it suo disco, anche se
era firmato da tutti noi.
E’’ vero che nell'agosto del '69 tu e Dylan avete fatto dei
progetti di lavoro insierne?
Be, non li chiamerei progetti di lavoro. Dopo il concerto di Wight, Bob
e venuto in elicottero a Tittenhurst insieme a me Yoko e George.
George è sempre stato quello di noi che lo conosceva meglio, cosi gli ha
detto “Vieni da noi “, e lui è venuto.
Siamo stati a parlare un po', ed era nata l'idea che lui facesse la
parte di piano per “Cold Turkey”.
Ma poi è diventato nervoso e ha deciso di ripartire dopo pochissimo
tempo, quindi non ne abbiamo fatto più nulla.
E’ stata solo un'idea
PSICANALISI QUASI PER CASO
Nell'ottobre del '69 è uscito “Cold Turkey”,
che si può considerare la tua prima comparsa ufficiale da solo, se
consideriamo a parte i dischi più sperimentali insieme a Yoko
Nel novembre esce « Live Peace in Toronto »,
l'album registrato al vostro concerto canadese
Più o meno contemporaneamente continuavano ad uscire i vostri lavori più
astratti come il “Wedding Album” in cui la musica decifrabile e
riconoscibile ha uno spazio limitatissimo,
Io penso che la grande diffidenza del pubblico verso di te fosse dovuta
in parte a questa coesistenza.
Da una parte it rocker di Toronto, dall'altra lo sperimentalista di
Cambridge. Quando centinaia di persone si radunavano in una saletta del
Bahster per ascoltare un tuo concerto, e trovavano John Lennon e Yoko
Ono nascosti sul palco dentro una grande borsa bianca a cantare Hare
Krishna, it sentimento più diffuso era l'imbarazzo e la delusione.
La gente non riusciva a capire cosa fosse successo all'autore delle
ballate che ne avevano accompagnato l'adolescenza.
Non credi che fosse cosi?
In parte era così, anche perché di solito il pubblico è ostile in
generale a qualunque tentativo di cambiamento e di sperimentazione
Nello stesso
tempo io non avevo nessuna intenzione di rinnegare ii mio passato e
mettermi a fare l'intellettuale puro.
Ed è per questo che ci tenevo a fare concerti come quello di Toronto.
Nel '69 comunque tu eri
preso da tante iniziative diverse, e la musica era solo una di queste.
Ti occupavi a ritmo frenetico della campagna per la pace, tenendo
centinaia di interviste alla settimana.
Lavoravi a parecchi film sperimentali. Hai anche realizzato una serie
di litografie erotiche, presentate alla London Arts Gallery nel gennaio
'70.
Credo che in questo periodo tu fossi assorbito da queste e altre
cose, e per trovare una tua nuova forma musicalmente compiuta bisogna
aspettare l'agosto del 1970, con l'album « John Lennon-Plastic Ono Band
».
Quasi tutti sanno che è l'album del « Primal Scream », ma quasi nessuno
ne conosce il significato.
Potresti spiegarmi come sei arrivato a questa esperienza?
All'inizio del '70 ero in
una situazione terribile.
La fine dei Beatles aveva lasciato tutta una serie di strascichi e di
menate, la campagna della pace mi aveva stancato e esaurito pazzamente.
Poi c'era questa ostilità generale verso qualunque cosa io facessi, come
dicevi tu prima.
Il rapporto fra te e Yoko si stava logorando?
Stavamo insieme ventiquattro ore al giorno.
Difficile immaginare cosa significa un genere di coesistenza cosi
stretta.
Era Il nostro modo di proteggere l'amore tra di noi, ma stavamo davvero
cominciando a soffocarci a vicenda.
Stavamo diventando Zelda e Scott, e
a tratti era motto bello, ma alla lunga ci sentivamo sempre più
schiacciati
E la Primal Therapy come si e inserita in questa situazione?
Mah, e stato un caso. Una di
quelle situazioni che inspiegabilmente si creano quando ce n'é bisogno.
Un giorno è arrivato a Tittenhurst questo libro di Janov, The Primal
Scream (Primal Therapy: The Cure for Neurosis; ADC).
E’ arrivato insieme agli altri libri, con la posta.
Di solito ricevo quasi tutto quello che esce sul mercato, e gran parte
delle volte finisce che non ho nemmeno il tempo di aprire tutti i
pacchetti.
Invece l'ho letto, e quando l'ho letto ho pensato che era come la mela
di Newton. «Ecco come stanno le cose! » ho pensato.
Però avevo anche paura che potesse essere un equivoco come ce n'erano
stati tanti altri.
Voglio dire, in passato mi era sembrato tante volte di scoprire qualche
chiave, e poi non c'era davvero niente.
Come tutto it periodo psichedelico, o la storia del Maharishi.
Cosi l'ho fatto leggere anche a Yoko, e a lei è sembrato importante
quanto a me.
Cosi abbiamo preso it telefono e abbiamo chiamato Janov
Janov è venuto a Tittenhurst Park per la terapia?
Si, ma dopo una settimana siamo andati a Londra, perché ci voleva un
ambiente meno familiare.
Conosci la teoria di Janov, spogliarsi di tutte le difese, che sono
all'origine della nevrosi.
L'essenza della cosa è arrivare a distruggere i blocchi che
impediscono il flusso dei sentimenti e delle sensazioni.
Che effetto immediato ha avuto la terapia sui rapporti tra te e Yoko?
All'inizio è stata molto dura,
perché abbiamo dovuto separarci, come parte della terapia.
E dopo aver passato tanto tempo a costante contatto, la separazione è
stata molto dura.
Dovevamo affrontare parti della giornata senza vederci, anche se dopo il
primo periodo le cose sono state meno rigide.
E’ durata molto, la
terapia?
Dopo le tre settimane in Inghilterra Arthur (Janov) ci ha detto che i
veri effetti si sarebbero potuti vedere su una distanza più lunga, e che
avremmo dovuto continuare per qualche mese al Primal Institute in
California.
Le sessioni di gruppo erano altrettanto importanti che la prima parte.
.Cosi siamo andati a Los Angeles, e abbiamo affittato una casa a Bel Air
e ci siamo stabiliti quattro mesi.
JOHN LENNON
UN ALBUM DIFFICILE
Il
risultato musicale di questo lungo periodo stato « John Lennon ».
E un album molto strano,. incredibilmente lontano dalle superproduzioni
dei Beatles, o dalla « piacevolezza » di tante vostre vecchie canzoni.
E’ estremamente essenziale, musicalmente quasi primitivo, basato com'è
sulla voce nuda, su un semplicissimo
accompagnamento di piano e
chitarra.
Cos'hai pensato di questo disco?
E’
nato in un
modo estremamente naturale.
Ho cominciato a lavorarci subito dopo che siamo tornati da Los Angeles.
E’ stato molto importante avere il mio studio di registrazione a
Tittenhurst.
Finalmente, avevo un'atmosfera lontana da tutte le solite tensioni dello
studio.
Phil (Spector) ha capito perfettamente quello che io volevo ottenere, in
termini di sonorità e colore.
Ho avuto dei sentimenti confusi, prima che il disco uscisse.
Non sapevo davvero se sarebbe stato un fiasco terribile o sarebbe
andato.
.In un certo senso non aveva la minima carta per essere commerciale..
Puoi vederlo come una cosa pesante e deprimente e miserabile, dipende
dall'atteggiamento che hai..
Quando poi è uscito ed a andato bene, mi sono reso conto che moltissima
gente poteva capirlo, percheé in fondo era nella mia stessa situazione
prima di cominciare la terapia.
Credo che sia stato molto importante, e per lo meno lo è stato per me.
E’ estremamente sincero e autobiografico, a tratti come una specie di
autoconfessione.
In « Hold on » — « Non cedere » — ti poni il problema del paziente che
non deve cedere alle prime avvisaglie di una terapia faticosa: « Non
cedere, non cedere, John, / migliorerà e vincerai / non cedere, non
cedere, Yoko migliorerà e volerai, / se sei solo / davvero solo / devi
dire / devi dire / Resisto. / Non cedere, non cedere, il mondo
migliorerà e vedrai la luce. / Se sei solo / davvero solo / e fai cose
mai fatte / resisti, resisti “
« Isolation » sembra proprio il resoconto delle teorie costruite appunto
sulla necessità di isolare il paziente da quelle sicurezze che coprono
con una fitta nebbia la possibilità di capire quale sia it vero male da
rimuovere:
« Nati con la camicia / cosi dicono [...] e non sanno della paura /
isolamento, fifa dell'isolamento, / tutti devono avere una casa /
isolamento. / Solo un ragazzo con una piccola anima / che cerca di
cantare un mondo selvaggio / isolamento / il mondo come un pulcino /
dove tutti cercano di incastrarci / isolamento. / Non aspetto che
capiate / siete colpevoli di questa sofferenza / del resto non v'incolpo
/ siete solo vittime della follia. / Abbiamo paura di tutti / paura del
sole / isolamento / il sole non scomparirà mai ma il mondo non può
durare / isolamento ».
Gli stessi titoli dell'intero LP, letti uno dopo l'altro non possono che
ricordare una situazione propriamente psicoanalitica: Madre Dio
Guardami, Isolamento Amore e quella canzone meravigliosa che è “Remember”:
“Ricorda della tua giovinezza / che l'eroe, morì impiccato / riusciva
sempre a sfuggire / ricorda come l'uomo / ti lasciava a mani vuote
/ sempre sempre deluso/ se mai cambierai
idea / di lasciar tutto alle spalle / oggi ricordati[...].
/ Fregatene di quello che hai fatto. / Non soffrire del passato. /
Ricorda quand'erì piccolo / come la gente sembrava alta / e viveva
sempre nel proprio mondo. / Ricorda tua madre e tuo padre / che volevano
una società di divi del cinema / sempre recitando una parte. / Semmai ti
sentissi cosi triste / e il mondo intero ti facesse impazzire di lasciar
tutto alle spalle / oggi ricordati ».
SI quel LP è una storia di un'esperienza psicanalitica ma può essere
vissuto anche dal punto di vista del messaggio, quando per esempio parlo
della nostra esperienza di isolamento e paura dell'esterno, credo che
sia un'esperienza che riguarda anche tanta altra gente anche se non
potrà mai fare un'esperienza come la nostra.
Cosi quando dico in « God » che “Dio è concetto con cui misuriamo il
nostro dolore “ e faccio seguire questa affermazione da una sequela di
negazioni (« non credo nella magia, nei King, nella Bibbia, in
Zimmermann, nei Beatles ecc. »), penso che questo momento di lucidità
non sia solo importante per una terapia psicanalitica, ma sia essenziale
per la vita di tutti quei ragazzi che a un certo punto devono pur
crescere, e infatti la canzone finisce con I'essere rivolta tutta
all'esterno, anche se ovviamente sto parlando a me stesso:
“Il sogno è finito / cosa posso dire? II sogno è finito. / Ieri sono
stato it tessitore di sogni / ma ora sono nato a nuova vita / sono stato
it pinguino / ma ora sono John è cosi cari amici. / Dovete solo andare
avanti / il sogno è finito.
«IMAGINE»
SETTEMBRE 1971
Dopo it primo breve periodo in America, sei tormato in Inghilterra e hai
registrato it tuo secondo LP
,«Imagine
», nello studio personale di Titten-hurst Park. Musicalmente più ricco e
più elaborato, ha avuto più successo del primo.
«Imagine » è uscito come singolo e ha venduto moltissimo ed è la canzone
che secondo me fa da ponte fra le tue esperienze beatlesiane seguite
dalla lucidità del periodo psicanalitico e il futuro impegno politico.
In questo testo, pur usando un verbo della fantasia, per l'appunto .
immaginare, porti l'ascoltatore su un terreno molto concreto: «Immagina,
non esiste il Paradiso »: « E’ facile se provi / Nessun inferno sotto di
noi / Sopra di noi solo il cielo / Immagina tutta la gente / Vivere per
il presente... // Immagina non esistano frontiere / Non e difficile da
fare / Nessuno per cui uccidere o morire / E nessuna religione /
Immagina tutta la gente vivere una vita in pace... // Immagina non ci
siano ricchezze / Meraviglierei se ci riuscissi / Ne avidità ne
cupidigia / solo uomini come fratelli / Immagina che tutta la gente / Si
divida tutto it mondo... // Puoi darmi del sognatore / Ma non sono il
solo / Spero un giorno di non essere l’unico ) Allora i mondo sarà una
cosa sola ».
Anche «sognatore » in questo caso non ha niente
a che fare con il mio vecchio modo d'intendere la fantasia.
In “Imagine” il sognatore è l'uomo che spera, non l'uomo che si illude.
Anche se in fondo c'è nel tono, specialmente musicale, qualcosa che
ricorda il modo di mettermi davanti alle cose della vita che è solo mio,
sono un sognatore che non vuole dormire.
Come in “How do you slepp?”” “ Come fai a dormire? / così il signor
Pepper ti ha colto di sorpresa /
E’ meglio che guardi dritto negli occhi materni / quei bastardi avevano ragione
quando dicevano che eri morto / L'unico errore che facevi era nella tua
testa / Come fai a dormire? / Come fai a dormire di notte? // Vivi con
dei dritti che ti raccontano di come fossi un re I Saltellano quando la
tua mammina ti dice qualcosa / L'unica cosa che hai fatto e stata "Yesterday"
/ .E da quando te ne sei andato sei soltanto "Another Day" / Come fai a
dormire? / Ma come fai a dormire di notte? // Una faccia graziosa può
durare un anno o due I Ma ben presto vedranno quello che puoi fare / II
tuo modo di suonare è una noiosa cantilena per le mie orecchie / Avresti
dovuto imparare qualcosa in tutti questi anni / Come fai a dormire? / Ah
come fai a dormire di notte?
Certo questo testo, rivolto a Paul McCartney ma anche,in fondo,a te
stesso, possiede un nichilismo tutto anglosassone che nel
LP che verrà dopo scomparirà del tutto.
Non direi nichilismo, tanto che in « Gimme some truth » prendo delle
posizioni molto precise, nominando fra l'altro ilPresidente Nixon con il
soprannome con cui veniva chiamato, che eraTricky
Dicky, Dick il
truculento.
«Ipocriti, piagnoni,
ottusi e limitati / sono arcistufo di sentirvi / voglio
la verità, .qualche verità, fottuti, capoccioni, politici nevrotici / ne
ho abbastanza di leggere le vostre cagate / voglio la verità qualche
verità / nessun biondino panciuto con capelli corti / figlio di Tricky
Dicky / mi rincoglionirà con morbidi cuori materni / lasciandomi una
manciata di speranze / o i soldi per la droga / sono stanco di morire,
di vedere affari / di mammine sbaciucchianti e scioviniste / voglio la
verità qualche verità / ne ho abbastanza di osservare scene / di
schizofreniche - egocentriche - paranoiche - primedonne
LENNON
E
LA POLITICA
Come
è avvenuto it contatto con i radicali new-yorkesi?
Non lo so neanche io. So solo che appena sono atterrato all'aeroporto,
la prima gente con cui sono venuto in contatto sono stati Jerry Rubin e
Abbie Hoffman.
E’. stato semplice. E’ stato una specie di Benvenuto in America.
Abbiamo cominciato a vedere quel genere di persone sempre di più, e nel
giro di poco tempo facevo concerti per la campagna per la liberazione di
John Sinclair.
Il risultato musicale di questo periodo di coinvolgimento è l'album
doppio «Sometime in New York City» che esce nell'agosto del 1972.
Le canzoni parlano di John Sinclair, Angela Davis, la rivolta di Attica,
la liberazione della donna, la guerra di liberazione dell'Irlanda del
Nord.
Particolarmente violenta era la canzone nella quale addirittura
affermavi di voler liberare i carcerati.
“Che spreco di potere e di vita umana quando hanno sparato ai detenuti
dalle torri facendo 43 povere vedove.
I media hanno dato la colpa ai carcerati, ma i carcerati non hanno
ucciso, e "Rockefeller che ha premuto it grilletto", e questo ciò che la
gente pensava.
Noi siamo tutti solidali con la prigione di Attica. Cantiamo di liberare
i carcerati, i condannati perché
Richard Nixon / se li spogliamo nudi // Ci può essere non molta
differenza / tra Marilyn Monro e
Lenny Bruce / se controlliamo le loro bare // Ci può essere non molta
differenza tra la Casa Bianca e la Casa del Popolo / se contiamo le loro
finestre // Ci può essere non molta differenza / tra Raquel Welch e
Jerry Rubin / se ascoltiamo ,il battito dei loro cuori // Siamo tutti
acqua da fiumi diversi / Ecco perché è cosi facile incontrarsi / Siamo
tutti acqua in questo sterminato oceano / Un giorno evaporeremo insieme
// Ci può essere
non molta differenza tra Eldridge Cleaver e la Regina
d'Inghilterra / se imbottigliamo le loro lacrime // Ci può essere non
molta differenza / tra Manson e it Papa / se strizziamo il loro sorriso
// Ci può essere non molta differenza / tra Rockefeller e
voi / se vi sentiamo cantare // Ci può essere non molta differenza / tra
voi e me / se mostriamo i nostri segni ».
Io penso che un artista, qualsiasi strada decida d'intraprendere, poi
finisca con it rifare sempre una stessa cosa; dicono che i grandi
pittori del passato, quando dovevano fare dei personaggi del tutto
mitici come Gesù o Dio finissero con il riproporre delle varianti di se
stessi.
Molti di quelli che criticavano it tuo filone « politico » ti accusavano
di non essere sincero, e di volere solo sfruttare i temi caldi per
rimanere al centro dell'attenzione. Però il governo americano non ha
certo avuto questo genere di dubbi, dato che ben presto ha cercato di
cacciarti fuori dagli Stati Uniti.
E’ vero che Nixon aveva raccomandato personalmente che ii tuo visto non
venisse rinnovato
Pare che ne abbia fatto quasi una questione personale.
Pare che abbia detto «Mandatelo fuori a pedate dall'America»
Questo è venuto fuori nel corso di tutta la menata legale che abbiamo
dovuto sostenere.
Tutta la storia del permesso di residen-za è stata un inferno, un incubo
di anni che tornava fuori continuamente.
Nel '72 stavo veramente per impazzire. Dovevo comparire in tribunale di
continuo.
Poi c'era tutta la giostra dei permessi concessi e revocati, degli
ordini di espatrio, gli appelli eccetera. Allora non conoscevo tutti i
retroscena, le pressioni illegali che stavano facendo.
La commissione senatoriale di Sicurezza Interna mandava dei memorandum
per non farmi avere il permesso, dicendo che oltre a fare i concerti in
favore di Sinclair e Attica etc., stavo organizzando una specie di
complotto insieme a Jerry Rubin, Rennie Davis, Leslie Bacon e tutti gli
altri.
Ma all'epoca non sapevo che ci fossero tutte queste insistenze, e non
riuscivo a capire cosa diavolo succedesse, con tutti i voltafaccia e i
ripensamenti.
Poi le cose sono diventate ancora peggio, quando hanno cominciato a
seguirmi per la strada e a spiarmi ii telefono.
Stavo diventando completamente paranoico.
Come facevo a dimostrare legalmente che il mio telefono era controllato?
Non c'era niente da fare.
Poi una volta sono andato al «Dick Cavett Show» e ho detto davanti alle
telecamere che ero sistematicamente pedinato da agenti del governo.
Allora hanno smesso. Però è stata una cosa folle, perché quando mi
pedinavano non volevano affatto farlo di nascosto, stavano bene attenti
a farsi vedere, per riempirmi di paranoie.
Volevano farmi dire «Andate al diavolo, me ne torno in Inghilterra».
Invece non -sono riusciti a fregarmi, anche se e stata solo una
questione
di tempo. Se non si fosse ancora risolta, a questo punto me ne andrei.
Comunque, anche se eri ossessionato
dalla questione del visto, la tua musica non ne risentiva molto.
Mi ricordo di aver visto un tuo bellissimo concerto al Madison Square
Garden, nell'agosto del '72.
Eri con gli Elephant's Memory, e c'era anche Jim Keltner alla batteria.
La cosa che mi ricordo di piu è quella lunghissima versione reggae di «Give
Peace A Chance », con tutta la gente affollata sul palco a fare it coro.
- Sai che, fra diritti televisivi e contributi del governo abbiamo
raccolto un milione e mezzo di dollari?
Li abbiamo dati al fondo per i bambini ritardati. Il sindaco Lindsay era
venuto a ringraziarci.
IL PERIODO
DI LOS ANGELES
Nel novembre '73 hai registrato “Mind Games” . Lo stacco da « Sometime
in New York City » è davvero grosso.
La musica mi sembra più nuova e più interessante.
Nelle parole non si trovano più gli slogan e i luoghi comuni del
radicalismo intellettuale di New York.
E’ un disco motto ottimista, mi pare. Penso a
“Intuition”
« Le mie intenzioni sono buone ma la mia intuizione mi prende in giro
ma non ho mai capito le superstizioni degli altri sembrava un suicidio.
Mentre vivo it gioco della vita cerco di migliorarlo ogni volta e quando
mi agito di notte la magia della musica sembra rischiarare la via.
L'intuizione mi porta laggiù mi porta ovunque, i miei istinti sono fini,
ho dovuto imparare ad usarli per sopravvivere e una volta dopo l'altra
si è confermato un vecchio sospetto cioé che è bello essere vivi.
Quando sono in crisi assente ealienato, con niente da dire, è il momento
di rendermi conto che è solo il fatto di vedere le cose in quel
particolare modo.
L'intuizione mi porta laggiù mi porta ovunque».
«Mind Games » lo vedo come un disco di passaggio. Una fase intermedia,
tra essere un pazzo ossessionato dall'impegno ed essere un musicista di
nuovo.
Nell’inverno del 73 la tua leggendaria
unione con
Yoko Ono è finita, fra lo sgomento di quelli che ormai vi vedevano come
una coppia indissolubile.
Come e successo?
Le
cose tra di noi semplicemente non sono piu andate.
Non si tratta neanche di stabilire di chi fosse la colpa, è solo che non
potevamo continuare nello stesso modo.
Un giorno sono uscito, sono andato a comprare dei giornali, e
semplicemente non sono pitù tomato.
E’ semplice, non ho più avuto voglia di tornare. Sono andato a Los
Angeles.
A Los Angeles cosa hai fatto?
La prima cosa che ho fatto è stata mettermi in contatto con Phil (Spector).
Avevo voglia di cominciare subito qualcosa di nuovo.
A questo punto quello che desideravo di più era fare qualcosa che mi
lasciasse un po' più di spazio per it divertimento.
E” il mio divertimento nella musica, voglio dire quando non canto i miei
profondi pensieri personali è cantare del rock & roll.
E’ quello che faccio sempre in studio, tra una take e l'altra.
Mi metto sempre a fare questi pezzi. Allora mi è venuta questa idea, di
fare un album con una raccolta delle canzoni che di solito suono o che
mi piacciono o mi ricordano i tempi della Cavern eccetera.
Ci ho messo tre settimane a convincere Phil, che aveva paura di dover
sostenere una co-produzione, come per « Imagine ».
Capisco che dal suo punto di vista doveva essere frustrante lavorare ad
un album senza avere un controllo completo.
Il fatto è che quando si tratta delle mie canzoni voglio essere in grado
di ottenere esattamente quello che voglio io, ma in questo caso la cosa
non aveva molta importanza. Tutto quello che volevo fare era cantare.
Gli ho
detto « Guarda, ti prometto che ti lascio fare di testa tua. Non vengo
neanche a sentire finché non hai tutto sul nastro ».
Alla fine Phil e stato d'accordo, e ci siamo messi a lavorare.
Appena abbiamo cominciato l'atmosfera era fantastica, c'era Phil che
controllava queste ventotto persone che suonavano, più altra gente che
si aggiungeva di tanto in tanto. C'era un clima frenetico, doveva essere
come assistere alle famose Spector sessions degli anni sessanta.
Ma poi la cosa e diventata sempre più folle.
Tutti noi ci siamo messi a bere come pazzi tutto it tempo, la gente in
studio aumentava ogni giorno, e non si capiva più chi suonasse o cosa.
diventato una specie di manicomio. Cosi a un certo punto abbiamo detto
«Basta, chiudiamo qui prima che le cose degenerino ancora».
E i nastri?
Phil si è
portato a casa i nastri e li ha chiusi da qualche parte dove io non li
potessi trovare.
Poi è scomparso completamente dalla circolazione, in quel modo surreale
e assurdo che ha lui.
Non c'era più verso di trovarlo da .nessuna parte, e in più c'erano
tutte queste voci che dicevano che era morto, che era dovuto partire
eccetera.
Cosi mi sono trovato di colpo a Los Angeles senza nastri, senza sapere
dove trovarli e senza molto da fare.
Sono stato in giro per un bel po' solo ad aspettare che Phil si facesse
vivo, finché non me ne sono quasi dimenticato.
Allora ho cominciato a ciondolare intorno, insieme a gente come Harry
Nilsson, Ringo eccetera, e siccome non avevamo molto da fare, bevevamo
come pazzi tutto it tempo. Dopo un po' la cosa è diventata allucinante,
perché non c'era un giorno in cui
non fossimo ubriachi, e io cominciavo a perdere qualunque idea su quello
che avrei dovuto fare.
Gli amici non è che mi aiutassero molto, perché quando ero ubriaco c'era
sempre gente intorno che mi diceva «Fantastico, ci divertiamo
tantissimo! » oppure mi davano ancora piu roba con cui avvelenarmi.
Non è che io voglia accusare nessuno, per l'ambiente che avevo intorno
mi aiutava a capire ancora meno.
Una notte hanno buttato me e Harry fuori dal Troubadour Club, perché ci
eravamo messi a urlare e fischiare gli Smothers Brohers.
Quando il giorno dopo ho visto i titoli e le foto sul giornale, mi sono
preso uno spavento pazzesco.
Dicevo “qui mi fregano it permesso di resi-denza”.
Allora ho deciso di fare qualcosa per uscire da quel clima di pazzia, e
mi sono messo d'accordo per produrre un album di Harry.
Per me a quel punto era l'idea migliore, perché avevo voglia di fare
qualcosa, ma a un mio album non ci pensavo nemmeno da lontano.
Mi era venuta l'idea di metterci a vivere insieme, quelli che lavoravano
all'album, cosi io, Harry, Ringo, Klaus e Keith (Moon) ci siamo
trasferiti nella stessa casa.
L'idea mi sembrava buona, ma dopo un po' di tempo è diventata un'altra
gabbia di matti. Dopo it primo giorno di sessioni Harry è tornato in
studio e non aveva più un filo di voce! Cosi mi sono detto « cerchiamo
di tornare lucidi, o non concluderemo mai niente!
Ho finito per chiudermi a chiave in camera, per cercare di non bere più,
e alla fine ci sono riuscito.
Ci siamo rimessi a lavorare, e miracolosamente siamo riusciti a tirar
fuori “Pussycats” Questo mi ha fatto stare un po' meglio, perché ero
stufo marcio di quella vita di parties e bevute continue.
In agosto ho deciso che era ora di tornarmene a New York.
§
Durante tutto questo periodo a Los Angeles avevi accumulato una serie di
canzoni?
No, durante
tutti quei mesi non sono riuscito a • fare quasi niente.
L'unica canzone che avevo quando sono tomato a New York era “Nobody
Loves You (When You're Down and Out) “
« Nessuno ti ama quando sei a terra / tra le nuvole nessuno ti vede /
si danno da fare solo per soldi / e io ti gratterò la schiena / e
tu gratterai la mia // Sono stato dall'altra parte / ti ho mostrato
tutto senza nascondertelo / ma ancora mi chiedi se ti amo / e io ti dico
ch'e pazzesco il tuo esibizionismo // Nessuno ti ama quando sei a terra
/ tra le nuvole nessuno ti vede / si danno da fare solo per soldi // Non
so bene quante volte / ho attraversato l'oceano / lo stregone guercio
guidava il cieco / ma ancora mi chiedi se ti amo / l'argomento sci-vola
via / tutte le volte che ci metti ii dito // Be mi sveglio al mattino /
e mi specchio per vedere / poi mi stendo al buio / so di non dormire //
Nes-suno ti ama quando sei vecchio e grigio / nessuno ha bisogno di te
quando sei fuori forma / tutti urlano del tuo compleanno / tutti ti
amano quando ti trovi / sei piedi sottoterra”
Era l'unica cosa che ero riuscito a scrivere. L'avevo tenuta lì, perché
sapevo che se avessi cercato di registrarla quando l'ho scritta l'avrei
rovinata.
II periodo di Los Angeles é stato terribile, uno hangover di mesi, mi
sembrava di essere finito
WALLS AND BRIDGES
A New York hai cominciato subito a lavorare ad un nuovo album, « Walls
and Bridges
>>. Se a Los Angeles non avevi scritto niente, allora vuol dire che
hai preparato tutto il materiale nel giro di pochissimo tempo...
Quando sono tornato a New York, mi sono fatto prendere completamente
dalila frenesia di rimettermi a fare ,delle cose.
Cosi ho raccolto più presto che ho potuto i migliori musicisti che
c'erano in giro e siamo andati al Record Plant nella 44' strada a
incidere.
Le canzoni le ho scritte nel giro di pochi giorni.
Venivano fuori da sole, perché dovevo aver accumulato abbastanza idee
senza ac-corgermene.
Erano rimaste li, come in incubazione, e poi sono venute fuori di colpo.
Ho chiamato Jim Keltner, Klaus, Jesse Davis alla chitarra, e Nicky
Hopkins.
Nel giro di tre o quattro giorni abbiamo finito di registrare.
Come è nato it titolo dell'album?
II titolo l'ho preso da qualche commercial che ho visto alla
televisione.
Guardo sempre la televisione, quando sono a casa, e ho la mania di cam-
biare canale
tutto it tempo. I commercials sono la
cosa che preferisco, sono più divertenti di tutto il resto.
E un giorno, mentre sentivo a caso, è venuta fuori la frase « walls and
bridges ».
Mi è rimasta in testa, perché é una frase che dice tutto senza dire
niente.
I muri sono quelli che ti rinchiudo, protettivamente o no, e i ponti ti
mettono in contatto con l'esterno.
§Mi sembra un'immagine abbastanza poetica, raccolta in due parole.
Cosi ho deciso di usarla, perché corrisponde al contenuto dell'album.
Non riuscirei a spiegare l'album in altre parole. « Walls and Bridges »
dice tutto.
un LP molto newyorchese dove la persona, le idee, i convincimenti,
lasciano lo spazio a un mondo che li sovrasta.
Nelle strade oltre allo sporco c'è solo il desiderio, svincolato da chi
desidera salvarsi con l'acqua limpida e fresca come in « Old dirt road
»: « Nella vecchia strada sporca / non c'ò gente, non c'è aria / ma è
meglio it caldo / d'uno scivolo di fango// Nella vecchia strada sporca /
s'attenuano il livello catramato / cercando di spalare nel vento / con
un forcone it fumo // Nell'afa di un giorno d'estate / soffia una brezza
/ per la foresta pietrificata / vedo un uomo mollemente di-steso / nel
fieno e gli dico: / conosci la danza della pioggia? / Si mi risponde
quello / credo che l'acqua limpida e fresca / sia l'unica cosa di cui
abbiamo bisogno ».
Cosi i sogni e tutto quello che può accadere in questo mondo impersonale
sono perfettamente giusti, come in « Whathever gets you thru the night
»:
« Di notte tutto scorre / nella tua mente / ed è perfettamente giusto /
che sia la tua vita / che siano i tuoi soldi / è giusto... / per
recidere fiori / non serve la spada.// Nella vita tutto scorre / tutto
ti coinvolge / ed è perfettamente giusto / che tu la vita bene / che tu
la viva male / è giusto... /
per perdere
tempo / non serve l'orologio // Ascoltami, tesoro ascoltami / non sarò
sgarbato / fidati, cerca di fidarti // La luce scorre su di te / ed e
perfettamente giusto / che venga dal cielo / che sia imprevista / è
giusto... / per farti saltare le cervella / non serve la pistola ».
Eppure in « 9 Dream » sei tu che sogni?...
Fino a un certo punto, l'importante in questa canzone non e infatti che
sia io a sognare ma che vi sia magia nell'aria, che il fantasticare
possa generare la danza dello spirito:
« Cosi molto tempo fa... / era in un sogno? Era proprio un sogno? / Lo
so, si lo so / pareva realtà o credevo lo fosse / quattro passi giù
nella via / nel caldo sussurrare degli alberi / e mi sembrava d'udire /
chiamare it mio nome / comincia piovere / due spiriti danzarono /
stranamente / Ah! bowakawa pousse pousse // Sognare fantasticare / magia
nell'aria / c'era magia nell'aria? / Ci credo si ci credo / di più non
posso dire /che posso dire di più?// Dentro un fiume di suoni /
attraverso lo specchio vado in giro / la musica nell'anima / qualcosa di
caldo e subito freddo / la danza dello spirito che si rivela / Ah
bowakawa pousse pousse”
C'é poi
una bellissima canzone dedicata a Yoko, piuttosto disperata, e, scusa se
insisto, inequivocabilmente personale: « Sprofondo in ginocchio / non
scorre pin amore / l'essenziale si dilegua / non posso afferrarlo. // Se
lei se ne è andata / solo prosegui, / t'infastidisce la luce / a casa
non torni di notte / e sborsi la pena. // Chiedo, pregando, aiuto /
scompaio in mari disperati / sprofondo in ginocchio. // Qualcosa di raro
e prezioso / scompare nell'aria fine / e pare... tristezza. / Nulla da
fare / sono esaurite le vie / ti dai al bel tempo / sai giusto it prezzo
/ e sprofondi in gi-nocchio ».
« Got to Get Down on Love » è certamente una canzone molto personale ma
anche in questa canzone ci sono situazioni che richiamano una realtà più
vasta; « i mari disperati » nei quali vorrei scornparire rappresentano
questo mio momento quasi di uscita totale da me stesso.
JOHN
LENNON - ROCK'N'ROLL
i nastri di Los Angeles?
incredibile, perché siamo
riusciti a trovare un accordo con Phil proprio il giorno prima di
cominciare a lavorare a « Walls and Bridges ».
Cosi mi ha rimandato i nastri a New York.
Al momento non potevo certo lavorarci, cosi li ho messi da parte fino a
che non ho finito l'album.
Quando li ho ripresi in considerazione non sapevo nemmeno se avevo
davvero voglia di sentirli o no, perché avevo dei sentimenti troppo
amari a proposito.
Ma ho sentito i nastri, e solo quattro degli otto pezzi si potevano
salvare.
Gli altri erano folli, completamente stonati e fuori fase.
Ventotto persone che suonano fuori tono, una cosa incredibile, a meno di
non sapere in che condizioni erano stati registrati.
Cosi ho salvato questi quattro pezzi e non sapevo cosa fame.
Avrei potuto fare un LP (extended play), ma in America non si fanno.
Non ero nemmeno sicuro che si potesse tirarli fuori uno a uno come
singoli.
Allora ho deciso che l'unica cosa da fare era registrarne altri e fare
un LP.
Ho raccolto più o meno la stessa gente di « Walls and Bridges >>, e nel
giro di cinque giorni ho registrato altri dieci pezzi. Abbiamo
fatto « Be-Bop-A-Lula»
« Slippin' And Sli- din' », « Peggy Sue », tutte queste canzoni.
E’ stato molto divertente ma quando abbiamo finito ero ancora
molto incerto su cosa farme.
I nuovi pezzi che avevo fatto non avevano lo stesso suono di quelli di
Spector, e poi avevo paura che l'idea fosse buona quando mi era venuta,
nel '73, ma che adesso nel '74-'75 non sarebbe più andata molto.
Non avevo voglia di sentirmi tempestare di critiche di nuovo.
E’ stata una
storia strana, perché è nata come una idea per divertirsi, poi è
diventata un inferno, e si è conclusa come divertimento ancora, ma io
ero sempre cosi incerto su come sarebbe potuta andare.
Poi ho fatto sentire i nastri in giro, a gente che non era coinvolta in
tutta la storia, e anche ai disco-grafici, e tutti hanno detto “Vanno
bene, ci piacciono”
.Cosi ho deciso di farli uscire.
“John
Lennon — Rock'n'Roll “ ha avuto subito successo. Mi pare che sia uscito
nel marzo del '73, tanto per dare una cronologia a tutta la nostra
storia.
Nel novembre del '74 hai fatto un'apparizione a sorpresa al Thanksgiving
Concert di Elton John. Come è successo?
Be, quando stavo facendo «Walls and Bridges»
Elton è venuto un giorno in studio, e si è interessato subito moltissimo
a quello che stava succedendo.
E’ finita che nel giro di pochi minuti era seduto al piano in « Whatever
Gets You Thru the Night >>, e ha fatto anche i back up vocals.
E’ stata una carica in più che è arrivata nel LP, come una specie di
ricostituente.
Poi mi ha fatto chiedere attraverso un amico, perché lui era intimidito,
se sarei andato a sentire quando lui incideva « Lucy » per it suo album.
Sono andato, e ho cantato nel chorus, e ho contribuito anche con la
parte
reggae nel mezzo.
Poi, sempre attraverso un amico, mi ha chiesto se gli promettevo di
apparire ad un suo concerto, se « Whatever Gets You Thru the Night »
fosse arrivata al numero uno nella classifica.
Io gli ho detto « Certo, » ma
non pensavo certo che arrivasse al Numero Uno davvero. Invece è successo
proprio cosi, e io ho mantenuto la promessa, e sono andato al suo
concerto al Madison per it Thanksgiving Day.
E’ stata una cosa incredibilmente emozionante. Sono salito sul palco,abbiamo
fatto « Whatever Gets You Thru the Night».
La gente stava impazzendo, erano tutti in piedi a battere le mani, c'era
una atmosfera di Beatlemania, incredibile.
Poi ho cantato in « Lucy In The Sky With Diamonds », e per finire .ho
fatto « I Saw Her Standing There », che fra l'altro non avevo mai fatto
dal vivo, nemmeno al tempo dei Beatles.
Ero commosso anch'io, perche tutti erano cosi emozionati.
Elton era in lacrime, e poi ho guardato in giro e tutti intorno stavano
piangendo.
Mi sono quasi sentito in colpa perché non ero in lacrime anch'io.
All'inizio non mi era sembrata una cosa cosi sconvolgente, voglio dire,
pensavo di salire sul palco, fare tre pezzi e via.
Invece si è creata questa incredibile atmosfera emotiva
E’ stata una serata incredibile, bellissima.
Se non sbaglio, la stessa sera del concerto hai rincontrato Yoko
Non sapevo che fosse al concerto. Se l'avessi saputo sarei stato
troppo nervoso, sarei stato terrorizzato.
Ma poi è venuta dietro nei camerini, e ci siamo visti.
Intorno c'era tutto it solito rumore confusione eccetera, e di colpo si
è creato una specie di silenzio.
Sai, come nei film? E not ci sia-mo
guardati, senza sapere bene cosa dire.
Ci siamo detti «Ciao», o qualcosa di stupido.
Non siamo tornati insieme subito, però abbiamo cominciato a rivederci.
Poi, ai primi del '75, sono venuto qui al Dakota e ci sono rimasto.
Ero venuto altre volte a trovarla, ma questa volta semplicemente mi
sembrava che non avesse senso tornarmene via.
Mi sono detto « Questa è casa mia, questa e Yoko, questo sono io»
Cosi sono restato. La nostra separazione non ha proprio funzionato.
Sapevo che saremmo tornati insieme, prima o poi, ma avrebbe anche potuto
essere tra dieci anni.
Quando c'e stata la presentazione dei Grammy Awards siamo andati
insieme, in modo da ufficializzare tutto.
Avevo anche voglia di comparire a qualcosa di ufficiale per dimostrare
che non era piu vero che ero sempre ubriaco.
Cosi abbiamo dimostrato due cose in una.
E’strano, perché c'e stato tutto il primo periodo americano in cui ero
sempre sulle pagine dei giornali, per via della storia del permesso di
residenza, e credo che la gente si fosse un po' scocciata di sentire
parlare di me.
Credo che il periodo di mezzo a Los Angeles sia stato utile per questo,
mi ha tirato via dalla scena abbastanza a lungo perché la gente avesse
ancora voglia di sapere qualcosa sul mio conto.
Il numero di dicembre '74 di « Rolling Stones » e uscito con tutta una
serie di nomi e particolari sul complotto illegale per cacciarti dagli
Stati Uniti.
Questo ha cominciato a smuovere le cose in tuo favore.
Poi tutta la conclusione del caso Watergate ha fatto i resto, e
nell'ottobre del '75 la Corte d'Appello ha annullato it tuo ordine di
espulsione dagli Stati Uniti. Ho letto ieri le trenta pagine del
rapporto, e sono abbastanza incredibili. In pratica
finiscono per definirti un patriota. A un certo punto dice « Lennon
nella sua Battaglia di quattro anni per rimanere in questo paese ha
dimostrato la sua fiducia nel sogno americano ».
Due giorni dopo la decisione è nato vostro figlio Sean.
Come ti sei sentito, di fronte a questo cambiamento in meglio di tutte
le prospettive?
Per celebrare ho fatto uscire « Shaved Fish », che è solo una raccolta
delle cose migliori che ho fatto qui in America.
Quando il luglio scorso hanno accolto definitivamente la mia domanda di
resienza, non mi e sembrato vero.
Sembra che le cose stiano cominciando ad andare bene.
E’stato strano sentirmi legale di nuovo, non essere piiz un fuori-legge.
Il Rovescio della Medaglia, considerazioni sui luoghi comuni
Il Fingitor cotese sapere come finzione
John Lennon una vita complicata
Vinicius de Moraes poeta della lontananza
Scritti su Fabrizio De Andrè e Lucio Battisti
Incontri un po' speciali:
Carmelo Bene, Roberto Benigni, Marlon Brando,
Maria Callas, Federico Fellini, Roberto Guicciardini, Marcello
Mastroianni,
Mario Monicelli, Aldo Palazzeschi, Paolo Poli, Anna Proclemer,
Ettore Scola,
Alida Valli, Luchino Visconti e Cesare Zavattini
II
mio amico Ivan Graziani
Ancora canzoni & saggio su Renato Zero:
incontrii con Sergio Bardotti, Renato Carosone, Domenico Modugno,
Gianna Nannini, Roberto Vecchioni.
Note su John Lennon, Gino Paoli, Elvis Presley, Paul Simon, Rod
Stewart, Sting e Stevie Wonder
Scittura & Cinema:
Jane
Austen, Giovanni Boccaccio, Heinrich Böll, Gesualdo Bufalino,
Albert Camus, Truman Capote, Suso Cecchi D'Amico, Agatha Christie,
Jean Cocteau, Gabriele D'Annunzio,
William Faulkner, Francis Scott Fitzgerald, Ian Fleming,
Gustave Flaubert,Tonino Guerra, Peter Handke, Milan Kundera, David
Herbert Lawrence,
Henry Miller, Eugene O'Neill, John Steinbeck, Bram Stoker, Giuseppe
Tomasi di Lampedusa, Oscar Wilde, Tennessee Williams
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