Joan Crawford
(1904 – 1977)
Joan
Crawford,
nome d'arte di Lucille Le Sueur,
premio Oscar per
l'interpretazione di Mildred Pierce Beragon, fu l'amante sfacciata e
indipendente nella finzione cinematografica, come quando interpretò la
giovane dattilografa in Grand Hotel o l'affascinante proprietaria di
saloon in "Johnny Guitar" ma anche nella vita reale si diede da fare con
Joseph P. Kennedy padre del presidente degli Stati Uniti d'America John
Fitzgerald Kennedy e con quattro mariti tutti morti prima di lei.
Curioso è il fatto che il
suo volto ispirò quello
della strega Grimilde del film Disney Biancaneve e i sette nani e
Crudelia De Mon nel film La carica dei cento e uno. Joan
Crawford?
Quella linguaccia di Bette Davis la definì " il primo caso di
sifilide di Hollywood", ma secondo me a una che dice "l'amore è fuoco ma
non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa", non si può che
perdonare tutto!
Greta Garbo (1905 – 1990)
Nacque il 18 Settembre Greta Lovisa Gustafsson conosciuta dal mondo
intero come Greta Garbo.
Soprannominata la Divina, figlia di un netturbino e di una contadina
lappone dopo aver fatto lavori molto umili conobbe prima il regista Erik
Petschler e poi Mauritz Stiller che la fece recitare nel suo film "La
leggenda di Gösta Berling:" che la rese celebre.
Dopo l'insuccesso del film "Non tradirmi con me , a soli 36 anni la
Garbo decise di ritirarsi definitivamente dalle scene.
Ebbe solo quattro nomination come miglior attrice con "Anna Christie" ,
Romanzo" "Margherita Gauthier" e con "Ninotchka". Nel 1954 gli fu
concesso il Premio Oscar alla carriera.
Roland Barthes scrisse di lei; "La Garbo appartiene ancora a quel
momento del cinema in cui la sola cattura del volto umano provocava
nelle folle il massimo turbamento, in cui ci si perdeva letteralmente in
un'immagine umana come in un filtro, in cui il viso costituiva una
specie di stato assoluto della carne, che non si poteva raggiungere né
abbandonare"..... "La Garbo offriva una specie di idea platonica della
creatura"...." Il suo appellativo di Divina mirava indubbiamente a
rendere, più che uno stato superlativo della bellezza, l'essenza della
sua persona corporea, scesa da un cielo dove le cose sono formate e
finite nella massima chiarezza"
Eleonora Giorgi
Per rimanere nel binomio sesso e potere sorge spontanea una domanda: una
sex symbol che si sposa il "cattivo" miliardario Angelo Rizzoli,
dopo aver interpretato il ruolo della minorenne seduttrice nel film
erotico Appassionata ed essere comparsa nuda su Playboy, può insegnarci
l'innocenza?
Per rispondere si, basta leggersi il libro di Eleonora Giorgi "Nei panni
di un'altra" edito da Mondadori.
Bisogna essere ingenui come bambini, incapaci di concepire il male, per
farsi di eroina, per amare totalmente e "senza freni" uomini di cui si
può dire tutto tolto che non siano stati capaci di calcolare strategie:
Angelo senza riuscirci, Massimo Ciavarro utilizzando la sua fama
di sciupa femmine per cavalcare la moda dei reality e delle fiction, il
mio amico Andrea di Carlo non dimenticandosi mai, neanche per
burla, le opportunità che la sua origine di alto borghese, gli anno
sempre offerto, liberandolo dai rischi di tutti i naufragi che qualche
volta aiutano a scrivere come Rimbaud, a dipingere come Van Gogh, a
recitare come Marlon Brando.
Nel libro di Eleonora, a proposito di Andrea di Carlo, c'è un piccolo
dialogo sul quale si potrebbe costruire un film sulla passione
dell'innocenza che si scontra con il realismo del calcolo:" ma tu
verresti a trovarmi in tournée?" risposta "io non starei mai con un
attrice"...."l'avevo guardato allibita, c'era stato un lungo silenzio".
Il resto ve lo leggete da soli comprandovi il libro!
Daria Halprin
In pochi incontrando nel Massachusetts alla Lesley University la
professoressa di arte terapia Daria Halprin sono in grado di riconoscere
in lei la musa di Michelangelo Antonioni che, accompagnata dalla
musica dei Pink Floyd, immagina in Zabriskie Point di far saltare, con
una villa nella Valle della Morte, il mondo dei sogni infranti di un
intera generazione.
Daria nata a San Francisco, 30 dicembre 1948 ex moglie di Dennis Hopper,
prima di quell'esperienza era una bella ragazza che non sapeva recitare
come il suo compagno d'avventura Mark Frechette scelto da Michelangelo
quando lo vide per caso a una fermata dell'autobus imprecare
pesantemente contro uno sconosciuto.
Difficile dimenticare Daria sulla Buick degli anni cinquanta
intercettata da Mark dal suo aereo rubato che, dopo aver volteggiato a
bassa quota, atterra per dare inizio a una storia di un amore destinato
a finire a causa di una rivoluzione senza capo ne coda che però fece
dire al mio amico Alberto Moravia con evidente trombonesca retorica: "
il film adombra il conflitto ben noto tra i freudiani istinto di vita e
istinto di morte.
Eros e Tanatos e (forse più esattamente) tra concezione ludica e
concezione utilitaria della vita".
Parole esagerate per descrivere una storia che cercò di fare della
poesia sul lato trasgressivo e utopico degli anni sessanta destinato a
naufragare con le panzane di Herbert Marcuse, con il radicalismo terzo
mondista di Mao, nei delitti della Banda Baader-Meinhof e delle Brigate
Rosse.
Comunque la bella Daria Halprin rimane un'icona straordinaria e
Zabriskie Point un film godibile come lo furono Easy Rider, Il laureato
e Punto zero: della serie superficiali di tutto il mondo unitevi!
Audrey Hepburn (1929– 1993)
Nata a Bruxelles, era figlia dell'assicuratore inglese filo nazista
Joseph Anthony Ruston Hepburn che si divise da sua madre, la baronessa
olandese Ella van Heemstra nel 1935, creando a Audrey il suo primo
trauma, reso più doloroso dalle condizioni di malnutrizione e di
mancanza di mezzi per riscaldarsi dovute alla brutale occupazione dei
tedeschi dell'Olanda.
Questa infanzia e prima giovinezza così difficili condizionarono il suo
carattere per il resto della sua vita potenziando in lei un amore
sfrenato per la libertà.
Raccontò cosa fu per lei a sedici anni la liberazione del suo paese:
"l'incredibile sensazione di conforto nel ritrovarsi liberi, è una cosa
difficile da esprimere a parole.
La libertà è qualcosa che si sente nell'aria.
Per me, è stato il sentire i soldati parlare inglese, invece che
tedesco e l'odore di vero tabacco che veniva dalle loro sigarette" Fu
quella libertà che gli permise di vivere una vita sentimentale intensa e
appagante, amante di attori come Ben Gazzara William Holden, si sposò
due volte con Mel Ferrer padre del suo primo figlio Sean e lo psichiatra
Andrea Dotti padre di Luca.
Morì di cancro a 63 anni e non ebbe quindi tempo di affrontare la
vecchiaia e le sue tristi conseguenze
Angelina Jolie
Bella oltre ogni ragionevole dubbio, brava come attrice quanto basta,
madre premurosa di sei figli, rappresentante per l’Alto commissariato
delle Nazioni Unite per i rifugiati, visiting professor alla prestigiosa
London School of Economics, dove tiene corsi su politiche femminili,
pace e sicurezza,vincitrice di due Premi Oscar, tre Golden Globe, tre
Screen Actors Guild e un Orso d'argento al Festival di Berlino, inserita
nella lista delle 100 persone più influenti del mondo redatta dalla
rivista TIME. Speriamo che spegnendo le candeline del suo compleanno si
mangi anche una fetta di torta per aumentare di peso e che riesca a
trovare il modo di coniugare sentimenti privati e impegni pubblici.
Una volta liberata del suo bel fuco Pitt, sarà bene che si convinca che
per un uomo non è facile convivere con una come lei ma, se ci è riuscito
Bill Clinton con Hillary, può sempre sperare di trovarlo.
A proposito di Hillary e della campagna per la presidenza ho trovato di
grande spessore quello che ha detto Angelina in risposta ai deliri di
Donald Trump favorevole alla “chiusura totale e completa dell’ingresso
dei musulmani negli Stati Uniti" :
“Per me, l'America è costruita su persone provenienti da tutto il mondo
che si uniscono per le libertà, in particolare per la libertà di
religione.
Quindi fa male sentire che queste parole vengono dal presidente degli
Stati Uniti”.
Nicole Kidman
E' nata il 20 giugno a Honolulu Nicole Kidman, vincitrice di moltissimi
premi fra i quali l'Oscar alla miglior attrice nel 2003 per la sua
interpretazione di Virginia Woolf nel film The Hours. Ex moglie di
Tom Cruise e poi di cantautore country Keith Urban, convinta che "ci
sono molte cose che puoi comprare, materialisticamente, l'unica cosa che
non potrai ottenere è il tempo." ci ha dato dentro alla grande con la
chirurgia estetica. Ultimamente sono leggermente decresciute le labbra a
canotto e gli zigomi gonfi mentre la punta del suo naso rifatto con le
narici strette è rimasro sempre li a dominare un volto di cera che
quarda l'obiettivo sempre con lo sguardo fisso di chi ha cercato di
stendere le palpebre, eliminando le fastidiose zampe di gallina.
Nicole in una recente intervista ha anche detto: "gli attori hanno il
privilegio di regalare sogni e amore a persone che non conoscono, che
non hanno mai incontrato, ma la vita è un film molto più grande di uno
spettacolo cinematografico". Naturalmente ha ragione ma come sempre la
vita impone una recitazione più attenta e responsabile che può aiutare
anche chi decide di fare l'attore, specialmente quando l'abbuso della
chirurgia estetica fa aumentare la tematica evergreen destinata al mondo
del gossip e diminuire drasticamente le offerte cinematografiche a causa
di una espressività da bambola di porcellana.
Vivien Leigh
(1913 –1967)
Forse possiamo solo dire "dopotutto, domani è un altro giorno!" perché
siamo obbligati a vivere per comprendere il destino che ci sovrasta.
Vivien Leigth fu dotata di un talento e di una bellezza straordinari, fu
amata e sposata da Laurence Olivier come capita raramente agli
esseri umani ma chì la invidiò, e non furono pochi, ebbe la
soddisfazione di vederla soffrire di disturbo bipolare e morire di
tubercolosi a 53 anni.
Un giorno aveva detto: "Io non sono una star del cinema, io sono
un'attrice. Essere una star del cinema, solo una star del cinema, è una
vita così finta, vissuta solo per finti valori e per la pubblicità.
Le attrici vanno avanti per così tanto tempo e ci sono sempre ruoli
meravigliosi da interpretare". Naturalmente nessuno poteva immaginare
che stava dicendo la verità, non quella fatta a posta per il
palcoscenico, ma quella tragica e sacra che appartiene solo agli
spettatori, specialmente quando la natura favorisce in loro la
predisposizione ad essere spettatori di se stessi.
Disse di lei Laurence Olivier "era seducente e nel modo più perturbante
che avessi mai incontrato.
Forse era per via di quello strano, quasi commovente lampo di dignità
che c'era in lei, e che rendeva schiava l'ardente schiera dei suoi
ammiratori" aggiungendo " la prima volta che misi gli occhi sulla
proprietaria di questa meravigliosa, inimmaginabile bellezza fu sul
palcoscenico del St. James Theatre, dove recitava in The Mask of Virtue
di Ashley Dukes.
Con questa parte aveva attirato un notevole interesse, anche se, a quei
tempi, non esattamente per il fatto di essere un'attrice promettente.
Al di là della sua bellezza, che era magica, aveva un portamento
meraviglioso; il collo sembrava quasi troppo fragile per sostenere la
testa e la reggeva con un senso di sorpresa e con quella specie di
orgoglio del giocoliere che riesce a far sembrare quasi casuale un'abile
mossa". Ecco, appunto il giocoliere, il matto dei tarocchi, lo
psicopompo Mercurio al quale dobbiamo rispetto e timore. Eppure facciamo
tutto per scordarci questa piccola. odiosa ma anche giocosa incombenza!
Virna Lisi (1936 – 2014)
Virna Lisi, nome d'arte di Virna Pieralisi,
la donna
che "con quella bocca può dire ciò che vuole", cassiera del bar per cui
perde la testa il ragionier Bisigato in Signore & signori, moglie che
rischia di essere fatta fuori da Jack Lemmon. nella deliziosa
commedia How to Murder Your Wife, Adriana Balestra, l'affascinante e
ammaliatrice donna matura in "Sapore di mare", divenne, come per
miracolo, una più che credibile Caterina de' Medici nella "La Reine
Margot", film diretto da Patrice Chéreau, ruolo che gli valse il
premio per la miglior attrice a Cannes. Dopo 53 anni di matrimonio con
Franco Pesci rimase vedova nel 2013 per raggiungere il suo amato nella
notte del 18 dicembre 2014 non risvegliandosi più da un sogno che mi
piace immaginare meraviglioso
Sophia Loren
Su Sofia Villani Scicolone. in arte Sophia Loren, è stato detto tutto e
pochi attori sono stati amati, odiati, idolatrati ma specialmente
invidiati come è capitato a lei.
Generoso quello che afferma Leopoldo Mastelloni:"in Italia, persino più
grande di Anna Magnani, c’è stata soprattutto La Loren.
Nella sua grandezza unica, Anna era monodimensionale. La Loren no. È
stata un mito. Mi ha fatto capire qualcosa.
La vedi nei film di Blasetti o in certe avventure americane con
Sidney Lumet di fine anni ’50 e vedi la modernità, il lato comico,
l’attrice che sfiora tanti diversi registri" e, ironica e cattivella
come sempre, Suso Cecchi D'Amico " Sofia è anche brava, dato che,
come diceva a ragione Vittorio De Sica, i bambini e i napoletani
bucano lo schermo.
Non mancava di una sua aristocrazia, con quelle braccia, mani e gambe
stupende.
Difficile però rimproverare Ennio Flaiano che vedendola. passare
a Cinecittà disse: " bella, eccessiva, decorativa come un albero di
Natale"
Pupella Maggio (1910 –
1999)
Pensando a questa straordinari a attrice mi viene in mente una
tammurriata dedicata alle sette madonne campane: "Sei' belle e una… un'
'a chiammano brutta, però chella brutta è cchiù bella! Chella cchiù
brutta è cchiù bella! È 'a Maronn' 'e Muntevergene". Cenerentola e
principessa Pupella "che dicono brutta" è la più bella perché seppe far
vivere contemporaneamente la natura del doppio eliminando, con
grandissima arte, l'inganno degli opposti: il bello e il brutto, il
bianco e il nero, il bene e il male, lo spirito e la carne, la femmina e
il maschio.
La sua arte riuscì ad amalgamare gli opposti facendoli entrare gli uni
con gli altri fino al punto di fonderli nella stessa cosa.
Pupella racconta così la sua trasformazione da Cenerentola a grande
attrice: "Fino ai 50 anni io sono stata niente rispetto ai miei
fratelli. Poi arriva l' incontro con Eduardo De Filippo, arriva '
Filumena Marturano' , e questa Cenerentola si vede da un giorno all'
altro innalzata"..."Noi fratelli Maggio eravamo più terribili dei De
Filippo. Diversi. Belli sia Beniamino che Dante che Rosalia. Io, avendo
questo corpicino d' affezione, ho cercato sempre di curare l' interno".
Per chi volesse illudersi che questa principesse si sia liberata dei
dolori di Cenerentola riporto una citazioni capace di riequilibrare
questa fantasia.
Pupella: "da piccerella, me ne andavo a parlare coi miei santi, nel
quartiere della Ferrovia dove sono nata, per bisogno di sfogare i
sentimenti" e in una sua poesia si descrisse così: "Songo brutta e nun
so bella / chesta so: ‘na cartuscella. / ‘na palomma co’ ‘na scella / e
me chiammano Pupella"
Lea
Massari
Il 30 giugno del 1933 nasceva a Roma Anna Maria Massatani che adottò il
nome d'arte Lea Massari e chissà cosa pensa questa bellissima
ottantatrenne che dal 1988, anno del sua ultima partecipazione
cinematografica nel film di Marco Leto "Una donna spezzata" è scomparsa
nel nulla come aveva fatto, per esigenza di copione, nel film
L'avventura girato da Michelangelo Antonioni.
Il mio amico Italo Moscati ha scritto recentemente di non saper
nulla di Lea,
ipotizzando che "nella capitale, infettata dalla mafia e dalla cafoneria
politica, nonché da devastate masse che si calpestano e danno spettacolo
per strada, in metro o sugli autobus, la voglia di scomparire è viva, e
ha molte possibilità di nascondersi, farsi dimenticare e dimenticare la
realtà spesso insopportabile"
Comunque per i suoi settant'anni aveva detto in una intervista: "posso
solo ammettere che ho fatto di tutto per valorizzare il mio fisico, e
credo di averlo saputo fare con una certa abilità. Tuttavia non vado mai
dal parrucchiere e mi taglio spesso da sola i capelli, che non mi tingo
più. Non ho mai voluto truccatori per il viso e non ho fatto mai alcun
litfting, anche se non giudico chi vi si sottopone.
Se voglio un bel vestito, ancora oggi me lo invento e me lo cucio,
perché ho il dono di saper lavorare con le mani. Insomma, non sono quel
che si dice una donna elegante, che tiene alla moda e impazzisce per un
vestito firmato.
Grazie a Dio, poi, i miei settant'anni non mi vanno stretti: ho un buon
rapporto col tempo che passa.
Mariangela Melato
(1941 – 2013)
La grande Mariangela, molto amata da Luciano Salce che la
diresse all'inizio della sua carriera in "Marisa do Sol" accanto a
Carlo Giuffré e, una volta diventata famosa in "La presidentessa!"
accanto a Caprioli, Dorelli e lo stesso Salce investe d'autore, ebbe la
fortuna di vivere molti anni accanto a Renzo Arbore. che gli
insegnò a vincere la sua naturale timidezza e ritrosia davanti ai
microfoni dei giornalisti di costume.
Lina Wertmüller trasformò le sue capacità drammatiche in una
indimenticabile recitazione del grottesco in commedie come "Mimì
metallurgico ferito nell'onore" e "Travolti da un insolito destino
nell'azzurro mare d'agosto" con Giancarlo Giannini in stato di
grazia.
Fra i molti film che la videro eccezzionale interprete vorrei ancora
ricordare "La classe operaia va in paradiso" diretta Elio Petri,
al fianco di Gian Maria Volonté, "Per grazia ricevuta" di e con
Nino Manfredi e infine il raffinato "Dimenticare Venezia" di
Franco Brusati, con Eleonora Giorgi ed Erland Josephson
Giovanna Mezzogiorno
Il miracolo di Giovanna risiede nel fatto che è brava come Winona
Ryder, senza mai essersi confrontata sul set con mostri sacri come
Meryl Streep, Jeremy Irons. Johnny Depp, Daniel
Day-Lewis e senza essere mai diretta da registi come Martin
Scorsese, Francis Ford Coppola, Tim Burton.
Senza svilire il volenteroso Gabriele Muccino e la convincente regista
Cristina Comencini, il successo dei loro due film "L'ultimo bacio" e "La
bestia nel cuore" è in maniera rilevante attribuibile alle capacità
interpretative di Giovanna che giustamente è stata premiata per il film
di Muccino con il Flaiano e per il film della Comencini con la Coppa
Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 62ª Mostra
internazionale d'arte cinematografica di Venezia e con il riconoscimento
come migliore attrice protagonista da parte del National Society of Film
Critics Awards, l'associazione dei critici cinematografici statunitense.
Donna decisamente risoluta dichiarò, a proposito della desolante
situazione della cinematografia nel nostro paese, che " Il problema è
che poi i trenta-quarantenni sono tenuti completamente fuori dal
circuito industriale e della distribuzione. Sono invisibili.
Come fa a emergere un giovane autore se i suoi lavori vengono
distribuiti soltanto in due sale?" aggiungendo "i finanziamenti
ministeriali vanno dati solo alle opere prime vere.
Basta coi bacucchi al centesimo film finanziati dal governo" Quello che
mi piace in queste dichiarazioni è che sono proposte da un artista che
si è guadagnata la facoltà e il merito di poter dire queste parole senza
farci vergognare.
Marilyn Monroe (1926– 1962)
Nacque a Los Angeles con il nome di Norma Jeane Mortenson,figlia di una
schizofrenica paranoica incapace di intendere e di volere e di un padre
mai identificato, dopo un'infanzia passata in varie case famiglia, nel
1946 una sua fotografia venne scelta per la copertina di Family Circle e
il 24 agosto 1946 cambiò il suo nome in Marilyn Monroe.
Giudicata da Darryl Zanuck, capo della 20th Century, un'attrice
"insufficiente per la recitazione drammatica" dovette arrangiarsi a fare
la prostituta e la spogliarellista nel Mayan Theatre di Los Angeles e
accontentarsi di comparire brevemente in vari film.
Nel 1949 la sua vita cambiò quando decise di posare nuda per 50 dollari
per il calendario sexy Miss Golden Dreams e partecipare come attrice a
The Asphalt Jungle diretto da John Huston
Nel 1952 si sposò con il critico letterario Robert Slatzer e interpretò
Lois Laurel in Monkey Business con Cary Grant, nel 1953 fu la
femme fatale Rose Loomis in Niagara e infine trionfò come Lorelei Lee in
Gentlemen Prefer Blondes.
Soffri tutta la vita di una dipendenza da alcol e da psicofarmaci. Morì
all'età di trentasei anni per un'overdose di barbiturici o uccisa con la
complicità dei Kennedy, dopo essere stata la moglie dello sportivo
Joe Di Maggio e del drammaturgo Arthur Miller, l'amante di Frank
Sinatra, Yves Montand e dei fratelli Robert Kennedy e John Fitzgerald
Kennedy.
Dopo la sua morte fu impossibile distinguere la brava comica con un
infanzia infelice, da un mito gigantesco che fece la fortuna di pittori
come Andy Warhol, Salvador Dalí, Willem de Kooning, Keith Haring,
David LaChapelle e di cantanti come David Bowie, Elton John, Michael
Jackson. Madonna,Robbie Williams e Jennifer Lopez.
Arthur Miller disse di lei "È la donna più donna che si possa
immaginare.
La maggior parte degli uomini esprime al meglio la propria mascolinità
accanto a lei, è una sorta di calamita che fa emergere gli istinti
primordiali dell'animale maschio”
Cary Grant disse di le"sembrava davvero timida; ricordo che quando la
manodopera dello studio le fischiava dietro, appariva imbarazzata".
Lei invece disse di se stessa: "a volte penso che sarebbe meglio evitare
la vecchiaia e morire giovane." e "la gente non mi vede! Vede solo i
suoi pensieri più reconditi e li sublima attraverso di me, presumendo
che io ne sia l'incarnazione". Mi sembra che gli dei l'abbiano
accontentata.
Julia Roberts
Appartiene ad una casta inavvicinabile ai più, pur essendo capacissima a
recitare commedie, ultimamente è diventata induista che non è proprio la
religione più adatta alle donne in genere e alle super dive come lei.
Difficile comunque non farsi prendere dalla ridarola sentendola
dichiarare, senza nessun sorriso d'ordinanza: "i have no intention of
demeaning any other religion simply because of my fondness for Hinduism.
I don't believe in comparing religions or human beings. A comparison is
a very mean thing to do.
I have received real spiritual satisfaction through
Hinduism"
Il Rovescio della Medaglia, considerazioni sui luoghi comuni
Il Fingitor cotese sapere come finzione
John Lennon una vita complicata
Vinicius de Moraes poeta della lontananza
Scritti su Fabrizio De Andrè e Lucio Battisti
Incontri un po' speciali:
Carmelo Bene, Roberto Benigni, Marlon Brando,
Maria Callas, Federico Fellini, Roberto Guicciardini, Marcello
Mastroianni,
Mario Monicelli, Aldo Palazzeschi, Paolo Poli, Anna Proclemer,
Ettore Scola,
Alida Valli, Luchino Visconti e Cesare Zavattini
II
mio amico Ivan Graziani
Ancora canzoni & saggio su Renato Zero:
incontrii con Sergio Bardotti, Renato Carosone, Domenico Modugno,
Gianna Nannini, Roberto Vecchioni.
Note su John Lennon, Gino Paoli, Elvis Presley, Paul Simon, Rod
Stewart, Sting e Stevie Wonder
Scittura & Cinema:
Jane Austen, Giovanni Boccaccio, Heinrich Böll, Gesualdo Bufalino,
Albert Camus, Truman Capote, Suso Cecchi D'Amico, Agatha Christie,
Jean Cocteau, Gabriele D'Annunzio,
William Faulkner, Francis Scott Fitzgerald, Ian Fleming,
Gustave Flaubert,Tonino Guerra, Peter Handke, Milan Kundera, David
Herbert Lawrence,
Henry Miller, Eugene O'Neill, John Steinbeck, Bram Stoker, Giuseppe
Tomasi di Lampedusa, Oscar Wilde, Tennessee Williams
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